Rieccoci qui: la Cattedrale – Duomo di Napoli oggi ci accoglierà nella Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Effettivamente, in un luogo tanto importante per Napoli non poteva certo mancare un posto d’onore per il Santo. Ancora una sovrapposizione di veli temporali accompagna la sua presenza nella Cattedrale: in origine la Cappelladedicata a San Gennaro si trovava a sinistra dell’ ingresso, in una torre. Avvicinandoci per carpire i segreti e le evoluzioni del luogo, ci sembra che un sospiro di vento ci racconti la sua versione dei fatti, muovendo quei veli.
La città di Napoli ricorda vari momenti difficili, nella sua storia. Fanno parte del suo territorio e del suo popolo e l’ hanno plasmata, dandole la capacità di suscitare grandi emozioni, di rivivere il passato in ogni momento. E talvolta le sofferenze di un popolo si sono trasformate in splendide opere d’arte: la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro è una di queste. Nel 1527 Napoli fu cinta d’assedio dai francesi. Furono bloccati i rifornimenti di cibo ed avvelenate le acque, il che provocò un forte peggioramento dell’epidemia di peste già da tempo in atto. Negli stessi anni un’eruzione del Vesuvio ed i terremoti annessi alla sua attività la flagellarono ulteriormente. Pile di morti erano accatastate ai lati delle strade, la città era stata colpita da cenere e lapilli che rendevano l’aria irrespirabile ed ovunque intere famiglie erano state distrutte dal crollo delle proprie abitazioni.
Uno scenario apocalittico, che spinse la popolazione a chiedere aiuto al proprio patrono. In cambio del suo intervento, una promessa. Il 13 gennaio del 1527 fu firmato un atto notarile, proprio sull’ altare maggiore della Cattedrale – Duomo, in cui gli eletti di città si impegnavano a dedicare a San Gennaro una Cappella più ampia, più bella e che desse al Santo il giusto risalto.
La Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro nacque così, da una promessa, da una richiesta d’aiuto. E restò un patto d’amore tra San Gennaro ed i suoi figli. La laicità del luogo è stata ribadita, infatti, da varie bolle pontificie e dalla Repubblica Italiana.
I lavori furono avviati nel 1608 e terminarono nel 1637 su direzione dell’ architetto Francesco Grimaldi, che lavorò ad altre fabbriche ecclesiastiche di Napoli. Il luogo in cui sorge oggi la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro – immediatamente adiacente alla navata destra, ed in posizione simmetrica e contrapposta alla Basilica di Santa Restituta – era destinato a vari usi: vi sorgevano un piccolo oratorio, una chiesetta dedicata al Santo Andrea, alcune cappelle private e delle abitazioni civili.
La Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro fu realizzata in uno stile baroccotipicamente napoletano, caratterizzato dall’ esuberanza decorativa delle strutture portanti, tra marmi e stucchi dorati. Il prospetto della Cappella si affaccia sulla navata destra del Duomo: l’arco centrale ospita lo straordinario cancello in ottone e bronzo di Cosimo Fanzago, pregevole scultore ed architetto italiano. Nelle duearcate laterali minori, le sculture di San Pietro e San Paolo, opera dello scultore carrarese Giuliano Finelli.
La pianta a croce greca, con i bracci corti, esalta l’imponenza e la profondità dellacupola. A ciò concorrono anche i quattro pilastri angolari, tagliati in diagonale come accade a San Pietro in Vaticano. Sul lato obliquo dei piloni, lesene con capitelli corinzi sorreggono i quattro pennacchi trapezoidali sui quali si imposta il tamburo e la cupola a doppia calotta, che spicca nel panorama della città per la sua elegante grandiosità, quasi un silenzioso richiamo per i suoi figli. Le finestre del tamburo sono sormontate da timpani tondi e triangolari alternati e intervallate da coppie di volute e semilesene corinzie. Un ulteriore doppio ordine di finestre illumina l’estradosso della cupola, lasciandola traboccare di luce all’ interno, esaltando così le decorazioni del luogo che custodisce le reliquie del Santo più amato di Napoli.
Ma il cuore della Cappella del Reale Tesoro di San Gennaro nasconde ancora un grande, immenso tesoro, che si svelerà a noi in tutto il suo splendore nella nostra prossima passeggiata napoletana tra il passato e l’eternità.
Questo articolo fa parte della rubrica sulle Chiese di Napoli .”Napoli, la città delle 500 cupole”.
Fotografie di Francesca Perna
Indirizzo: Via Duomo, 147 – 80138 Napoli (NA)
Orari: Lun-Sab: 8.00 – 12.30 e 16.30 – 19.00;Dom 8.00 – 13.30 e 17.00 – 19.30
Come arrivare al Duomo di Napoli