Alessandra Roveda è una giovane designer milanese che crea opere originalissime riportando a nuova vita oggetti dimenticati e certamente non di uso quotidiano, ricoprendoli di inediti strati di lana colorata, lavorata a crochet, quasi pennellata.
Il risultato è di grande impatto visivo; scenari inediti riscrivono le storie degli oggetti lavorati dall’artista, suggeriscono un mondo ovattato, a metà strada tra la realtà e la fantasia dei cartoon.
Dalle sue opere traspare un animo sognatore, una grande creatività nella scelta e nell’abbinamento dei colori, il rispetto per un’arte antica e per l’ambiente, nella scelta del lavoro all’uncinetto per vestire le sue opere e nei materiali di recupero per dar loro anima.
Intervistata in questo post, l’artista racconta la sua arte così
“Tutto è cominciato quando facevo cappelli per tutti. Finite le teste, mi è capitato sotto il naso uno sgabello rovinato, gli ho fatto un cappello. Anche le gambe erano rovinate, gli ho fatto i pantaloni. Una volta vestito a puntino, anche l’angolo di casa in cui si trovava lo sgabello aveva cambiato vita e colore. Da lì ho ricoperto ogni cosa che si trovava nella stanza e ho visto crearsi intorno a me una sorta di “mio” mondo.”
… e ancora
“ …quando lavoro all’uncinetto è come se uscissi dal tempo, non conto le ore… Come unità di misura ho iniziato a prendere la durata dei film e delle serie TV americane.”
Bello il compromesso tra il fattoamano e il design, il saper fare e l’innovazione…un’artista originale che ha saputo trasformare in attività artistica, una tecnica di lavoro manuale semplicissima inserendola in un contesto inedito.
Altro punto a suo favore è l’italianità di Alessandra; segno tangibile che anche nel nostro paese, sta finalmente nascendo una corrente artistica che attinge dall’artigianato legato alle arti femminili per creare nuove forme di espressione.
{lang: 'it'}