Caratteristiche
Il genere dell’artemisia comprende molte piante erbacee o arbustacee perenni rustiche, che possono vantare delle radici estremamente ramificate, da cui si sviluppano delle rosette di foglie di colore grigio-verdi.
L’artemisia si caratterizza per contenere i suoi principi attivi all’interno delle foglie e nelle cime fiorite e si utilizza spesso per l’aromatizzazione dei liquori, tra cui anche il vermut.
Si tratta di una pianta che può arrivare fino ad un metro e mezzo di altezza, con un fusto caratterizzato da una colorazione rossastra, dei fiori giallo-verdastri e di ridotta dimensione.
Le foglie hanno una colorazione verde cupa nella parte superiore, mentre sono particolarmente cotonose e di colore biancastro nella parte più in basso.
In ogni caso, tutta la pianta di artemisia si caratterizza per avere un odore aromatico estremamente forte , mentre presenta un sapore piuttosto amore.
Coltivazione
Nella maggior parte dei casi le artemisia prediligono i terreni calcarei, leggeri e assolutamente non argillosi.
Per quanto riguarda l’esposizione, la specie di artemisia predilige i luoghi soleggiati e, al contempo, riparati; inoltre, le caratteristiche di resistenza alla siccità e il buon profumo permettono di essere l’ideale complemento per i giardini rocciosi.
La riproduzione della pianta di artemisia avviene per semina nel corso della stagione autunnale, oppure si possono preparare delle margotte semilegnose nel corso del mese di agosta.
Il periodo in cui devono essere raccolte le diverse parti della pianta che contengono i principi attivi corrisponde essenzialmente alla parte finale della stagione estiva.
Curiosità
Dioscoride consiglia la pianta di artemisia per provocare delle mestruazione e per rendere, in questo modo, più veloce il parto, mentre Ippocrate era solito consigliarla in tutti quei disturbi come la diarrea.
L’artemisia vulgaris era compresa anche nella ristretta cerchia di piante che era si pensava fossero in grado di supportare la cura contro l’epliessia.
Principi attivi e proprietà
La pianta di artemisia si caratterizza per essere davvero molto ricca di proprietà curative, dato che può contare anche su un basso contenuto in olio essenziale e anche per via del fatto che è poco tossica.
Inoltre, può vantare proprietà aromatiche e digestive che sono certamente meno notevoli in confronto a quelle dell’assenzio: ecco spiegato il motivo per cui viene utilizzata piuttosto raramente.
I principi attivi più importanti che si possono trovare all’interno dell’artemisia sono l’olio essenziale, la canfora, il borneolo, il vulgarolo, i carburi, flavonoidi, inulina (all’interno della radice).
Le principali azioni farmacodinamiche che la pianta di artemisia è in grado di svolgere sono le seguenti: amara, antimetralgica, antispasmodica, antelmintica, antitermica, aromatica, eccitante, emmenagoga, sedativa e tonica.
I Cinesi considerano la pianta di artemisia come estremamente utile per un trattamento di natura terapeutica.
In ogni caso, questa pianta è particolarmente efficace nei casi di amenorrea, afonia nervosa, colica uterina, convulsioni, corea, dismenorrea, disturbi della menopausa, epilessia, flatulenza, inerzia uterina, isterismo e meteorismo.
La letteratura non parla di non effetti secondari e tossici rilevanti rispetto alle dosi terapeutiche consigliate, tranne nel caso in cui non sia presente una particolare sensibilità o allergia a livello individuale.
Alla stregua di tutti gli altri amari, anche l’utilizzo dell’artemisia è sconsigliato nei casi di ulcera gastrica e duodenale.
Prodotti
In commercio possiamo trovare diversi prodotti a base di artemisia: si può trattare di infusi, polveri, estratti fluidi e anche l’olio essenziale.
Per quanto riguarda le modalità di assunzione, è sempre meglio chiedere consiglio al medico prima di iniziare un trattamento o una specifica terapia con prodotti a base di artemisia.
In ogni caso, per quanto riguarda l’infuso, è importante sottolineare come sia sufficiente l’assunzione di tre tazze al giorno (la quantità corrisponde circa ad un cucchiaino da caffè in una tazza d’acqua).
Nel caso della polvere di artemisia, invece, si può variare da due a quattro grammi al giorno, mentre l’olio essenziale di artemisia vulgaris non si deve eccedere le trenta gocce al giorno.
Lo sciroppo di artemisia si può preparare con cinque grammi di estratto fluido mescolati con 95 grammi di sciroppo di zucchero: deve essere assunto in due o tre cucchiaini al giorno e permette di svolgere una funzione tonica e stimolante del sistema nervoso e, di conseguenza, anche rispetto a quello digestivo.
Il decotto per uso esterno deve essere fatto bollire per un tempo di almeno dieci minuti e, infine dell’estratto fluido si consiglia un numero di gocce compreso tra 15 e 40, tenendo ben presente che un grammo equivale a circa 36 gocce.