Arti visive in full HD

Da Flavialtomonte

Ieri notte la pioggia ha fatto capolino dalla mia finestra e capolinea sul Mediterraneo, scrostando la polvere dagli alberi e smacchiando le impronte dalla spiaggia.
Il mio notebook ha dato segni di non riuscita cadendo in un profondo letargo da cui qualche tecnico informatico tenterà di svegliarlo.
La fortuna ha dichiarato la sua omosessualità e adesso si chiama colpo di… e cerca il suo animo gemello. Si chiama colpo di tosse, perché tutti i termini volgari sono stati usati perdendo di originalità.


Ci sono miti che la televisione ha cominciato a sfatare, grazie alla comicità. Terminologie convesse e trascendentali adottate come cuccioli di tigre dalla comunità di massa.
E in parte son contenta che – dopo mille anni di convenzioni – stiamo imparando a mettere da parte qualcosa. Che siano convenzioni o convinzioni, poco importa. I tempi che corrono son sempre più difficili da raggiungere.
I sottili doppi-sensi, le gigantesche battute a-simpatiche, gli enormi giri di parole, le mega-galattiche risate: cosa resterà di questi anni duemila? Della comicità persuasa? Della stravagante voglia di saltare fuori? Della perdita dei valori artistici?

No, non scriverò dell’individuo in quanto tale e dei suoi diritti, piuttosto di cosa è l’arte per l’individuo. Di come ci stiamo confondendo davanti al televisore. Incantati, affascinati, colpiti e affondati. Repressi dalle nostre fantasie che riversiamo in quello che ci circonda. Gli schermi ipnotizzanti: la morte dell’uomo.
L’individuo non è in grado di presentarsi agli occhi del suo simile, e ha bisogno di inventarsi e reinventare qualcosa che in realtà non esiste. La realtà è full HD.
E mentre nella tecnologia tutto si evolve, nella realtà tutto si perde, in particolare le arti visive.
Una soluzione? Le arti visive in full HD.