Articoli Sportivi: Club Responsabili, l'esempio del TFC

Creato il 07 gennaio 2014 da Sporthink
L'attitudine degli sportivi e principalmente dei calciatori è sopratutto un argomentare polemico e di chiacchericcio permanente per i media. 
Ancora molti club e federazioni agiscono, spesso nell'ombra, attivando azioni e progetti concreti legando club ed azioni responsabili.
Questo per il momento clou che il gruppo Generali ha creato con la marca "Sport responsabile" e definito una carta di valori mettendo in evidenza 5 assi forti:- l'accessibilità della pratica e dell'equipaggiamento per tutti- la promozione dei valori dello sport- la preservazione della salute e la sicurezza dei praticanti- la pratica eco-responsabile- inserimento e riconversione degli sportivi
Generali ha così organizzato i "Trofei dello sport responsabile", che si sono svolti il 3 dicembre 2013 con Zidane in qualità di presidente della giuria e ambasciatore.Ed è stato il Toulouse FC, per mezzo della sua fondazione, ad essere ricompensato all'unnimità per la sua impronta educativa e per il suo ruolo di "tessitore di connessioni".Dei numerosi altri club che potrebbero agire in maniera similare attraverso le proprie fondazioni ( PSG, OL, etc.) o con i loro fondi di dotazione ( OM ) spesso queste azioni restano inosservate.La principale difficoltà per fare esistere e sviluppare questo tipo di attività riguarda il suo finanziamento da parte di partners o mecenati.Senza mediatizzazione "positiva" la Francia tarda a creare una economia sociale e solidale attorno al calcio.Il problema non è economico. Il ruolo dello sport, per i suoi club e sportivi come "tessitore di connessioni" deve essere valorizzato concretamente a fine di creare una nuova attrattiva.
E' quello che riesce alle leghe sportive US e notoriamente alla marca NBA Cares. Ma alcuni credono che questo non è nella cultura francese, di inserire delle operazioni sociali ed educative attraverso i nostri marchi, i più importanti, cale a dire i nostri club e i nostri sportivi.Ciò richiederebbe, pertanto, una visione nuova da parte di tutti gli attori dell'ecosistema del calcio.Perchè se un club, un giocatore o una nostra equipe nazionale può voler tentare di praticare uno sport, esso impatta in modo quantificabile l'economia della sanità pubblica, ma ugualmente il saper essere "socializzanti" della giovinezza o ancora l'essere buoni cittadini, una dimensione praticamente mai valorizzata.
Un ricercatore americano ha così dimostrato che l'azione dei cestiti dei Chicago Bulls nei ghetti della città ha contribuito a far diminuire le inciviltà e la violenza dentro quei quartieri svantaggiati.Che il calcio ed i suoi attori contribuiscano ad essere buoni cittadini pare logico.Ma è un dovere civico dei più complessi da mettere in pratica sopratutto se lo sport responsabile non è esso stesso una marca valorizabile ed attrattivo sul piano mediatico.
Lionel Maltese (pag.21 France Fottball n°3531 del 10/12/2013)