ARTICOLO: BDSM (PARTE 1): miti, leggende e luoghi comuni

Da Liteeditions @liteeditions_

Rielaborazione del post di Tommykaine e Nukipon http://writers-addict.livejournal.com/8554.html (con permesso di questi ultimi).
BDSM: Miti, Leggende e Luoghi Comuni


PARTE 1

Diverse persone hanno avuto l'ardire di dichiarare che i sadomasochisti sono paragonabili a pedofili e zoofili, o che "chi fa queste cose evidentemente non sa davvero cosa significhi soffrire/essere abusati", che sia una mancanza di rispetto verso "chi davvero ha subito violenza", che "queste cose finiscono sempre male", che "non si può avere un rapporto normale con persone così malate" e altre amenità del genere.
Questo dopo essersi informati sul BDSM tramite fonti quali hentai (che nel 90% dei casi forniscono una rappresentazione totalmente falsata del BDSM), thriller (in cui il BDSM compare o nel caso di giochi erotici finiti a male, o nel caso di serial killer sadici che possiedono pornografia a tema sadomasochistico), antiquate teorie psicologiche e luoghi comuni come il fatto che "tutti i sadici/masochisti sono stati vittima di stupro nell'infanzia".
Che delle persone ovviamente ignoranti sul tema e male informate giungano a tali conclusioni non è poi tanto sorprendente, in quanto anche chi queste tematiche le ha molto più a cuore fatica ad evitare un primo impatto con fonti erronee e fuorvianti: lo stessoJay Wiseman, famoso attivista BDSM e autore di SM 101, quando tentò di informarsi per la prima volta non ne ricavò nulla di buono:
"Andai alla libreria del vicino Sonoma State College e cercai nella sezione di psicologia per vedere cosa potevo imparare. Ciò che trovai fu cupo. C'erano diversi libri che parlavano di sadismo sessuale ed i suoi risultati spesso letali. Un libro particolarmente inquietante conteneva numerose foto scattate dalla polizia di vittime di stupri/omicidi. La vista dei corpi di quelle donne, spesso orribilmente mutilati, mi disgustò e mi terrorizzò più di quanto io possa esprimere. Stavo forse diventando il genere di persona che un giorno avrebbe potuto fare qualcosa del genere?
Decisi di tenermi sotto sorveglianza. Decisi che non avrei permesso a me stesso di ferire nessuno. Se avessi pensato di stare diventando qualcuno che avrebbe ferito qualcun altro, allora mi sarei fatto internare in un istituto psichiatrico o mi sarei suicidato. E quindi vissi, aspettando e cercando di capire se mi stavo trasformando in qualcosa a cui avrei dovuto sparare. Una vita del genere è stata, diciamo, poco divertente."
(breve estratto da SM 101, pagina 27)
Fortunatamente in seguito ebbe modo di scoprire che quello che provava aveva un nome, che non significava affatto che si stesse trasformando in uno psicopatico ed è riuscito a vivere la sua vita con successo diventando appunto un affermato attivista, ma storie come la sua non sono rare e non tutte sono a lieto fine.
Chi si avvicina per la prima volta al mondo BDSM scopre che questo genere di cose possono essere praticate consensualmente e in modo regolato, ma sono molto più frequenti i casi in cui la mala informazione fa più danni che altro.
Come ci si può dunque stupire se chi è estraneo all'universo BDSM fraintende, se persino chi ne fa parte incappa in queste stesse trappole a causa delle rappresentazioni falsate e degli stereotipi?
Dopotutto per quanto ci siano stati progressi, se ci si immagina un personaggio abbigliato con frusta, giacca di pelle, borchie o altri elementi fetish e che abbia pulsioni sadiche o comunque una sessualità prorompente, ci si immaginerà quasi certamente un cattivo.
Questi elementi fanno parte dell'immaginario comune e in parte ci si gioca anche nel BDSM: non è raro che durante un roleplay il Top di turno interpreti un "malvagio" intento a "torturare" la sua "vittima" (il bottom di turno), ma si tratta appunto di una recita: non solo un Top in realtà non è malvagio, ma anzi alcune delle qualità più importanti per un Top sono empatia e comprensione, che non sono certo proprie di una persona maligna.
Questo perché? Perché nonostante tutto, non solo chi ha pulsioni sadomasochistiche viene sempre rappresentato come malvagio in film, libri, fumetti e quant'altro, ma si è arrivati ad un punto tale che per rendere un cattivo "ancora più cattivo" basta dargli tendenze del genere o anche solo accessori fetish
Persino le rappresentazioni un po’ più positive hanno grosse lacune:

  • Per esempio, i libri thriller Kiss The Girls/Il Collezionista e Il Terzo Gemello hanno entrambi in comune un punto di svolta nell'indagine dove inizialmente viene sospettato un individuo sadomasochista dei delitti efferati commessi dal vero serial killer (che ovviamente ha pulsioni sadiche e possiede pornografia sadomaso, giusto per sottolineare quanto il BDSM sia brutto e cattivo) e per quanto questi venga poi scagionato venendo un po' meno allo stereotipo, subisce comunque il biasimo dei protagonisti, che lo reputano solo "un male minore" rispetto al vero serial killer (nonostante le loro attività siano basate sul consenso di tutti i partecipanti).
  • Nella serie CSI, per quanto il personaggio di Lady Heather sia positivo ha comunque aspetti problematici; ad esempio quando la sua figlia viene uccisa da un neonazista e lei ne scopre l'identità, questa prende e dopo essersi abbigliata in tenuta fetish (!?!) frusta a sangue l'assassino e deve essere bloccata da Grissom per non rischiare di spingersi troppo oltre; inoltre in seguito, quando la custodia della nipote le viene negata, decide di uccidersi vendendo a un uomo l'opportunità di ucciderla per soldi (che intende versare nel conto della nipotina) e la rappacificazione e ripresa della sua stabilità avvengono comunque dopo che ella abbandona la fiorente attività rappresentata dai club che gestisce.
    In pratica, per quanto ella presenti il BDSM sotto una luce più positiva del solito, comunque elementi BDSM vengono sfruttati negativamente (nella sua vendetta contro il neonazista, a carattere quasi di sadismo sessuale, nel suo tentativo di suicidio comunque connesso ad attività reputate come affini) e per riottenere la sua stabilità mentale si dovrà aspettare dopo che lei decida di abbandonare la sua attività (allontanandosi così dalla community e da quel genere di pratiche).
  • Persino in Secretary e Nana to Kaoru ci sono alcuni problemi, come la totale assenza di safeword (che non sono nemmeno mai menzionate), la forte volubilità emozionale del Top in Secretary ed alcuni degli ultimi capitoli di Nana to Kaoru dove la consensualità ed il benessere mentale di Nana vengono meno.

[To be continued...]


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