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Articolo denunciato. Ma Protti il foglio notizie che dimostra la sua attività di soldato fascista l’ha firmato. Eccolo.

Creato il 14 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Aldo Protti era attivo in Val di Susa durante i rastrellamenti dei partigiani. Morirono in quei boschi non pochi cremonesi. Dopo la guerra Aldo Protti, deceduto da anni, non parlò mai di quelle attività. Era presente come soldato, con grado di sergente maggiore, e ha combattuto per la Repubblica di Salò. I rastrellamenti non venivano compiuti alla presenza di testimoni indipendenti o di cineamatori o fotografi indipendenti. Erano atti feroci, venivano uccisi i partigiani certo non in piazza, ma nei boschi. Quale altra prova si può chiedere? Esiste un foglio notizie firmato Aldo Protti.
Protti dal luglio 1944 alla dine della guerra combatté da soldato per la Repubblica di Salò con tutta la compagnia cui apparteneva: la sede della compagnia stessa era il dinamificio Nobel di Avigliana, in quella terra insanguinata dai rastrellamenti.
Protti non parlò mai di quelle vicende di guerra, posteriori all’8 settembre ’44, compiute per la Repubblica di Salò. Certamente era informato, trovandosi in quei luoghi. Come sergente maggiore ha anche avuto responsabilità, e i soldati repubblichini combattevano.
Il foglio notizie ammette anche la fuga dal campo in cui l’esercito americano tratteneva i soldati fascisti che avevano combattuto fino all’ultimo.
Se ne avesse parlato il fu Aldo Protti, grande cantante lirico, applaudito in tutto il mondo nei maggiori teatri, avrebbe incontrato qualche problema serio. Così ci ha spiegato Deo Fogliazza, figlio del capo partigiano e poi parlamentare Pci Enrico Fogliazza, assai ben documentato.
Diffamare una persona deceduta? Sono emersi fatti dapprima non noti anni dopo la morte di Aldo Protti. Ne parlò per la prima volta Gian Carlo Corada, da sindaco di Cremona, che sollevò dubbi sull’intitolazione di una via a un artista dal passato simile, e lasciò che si esprimesse la commissione toponomastica.
Eletto sindaco Oreste Perri, Aldo Protti e i suoi sostenitori ottennero l’intitolazione. L’Anpi non apprezzò affatto l’astensione in commissione toponomastica di Daniele Bonali ed Elisa Rebessi, entrambi del Pd.
L’Anpi approvò l’ordine del giorno di Deo Fogliazza.

Ecco il documento firmato Aldo Protti.

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