Anche quest’anno arriva l’autunno ed è tempo di ArtVerona, la fiera dell’arte veronese, giunta ormai alla sua nona edizione.
Appuntamento fisso da qualche anno, è un’occasione per incontrare vecchi amici e farsi un’idea sulle tendenze del mercato dell’arte, un po’ come le sfilate di moda che hanno imperversato da New York a Parigi nelle settimane scorse.
La prima impressione è stata di una fiera intima: ingresso nascosto, poca pubblicità, stand più ariosi e meno fitti di opere.
Diversamente dal solito sono andata di sabato e la fauna dei visitatori mi è sembrata diversa: meno artistoidi, pochi personaggi eccentrici, molte persone più interessate alle opere che ad apparire. Mancavano anche i gruppi di ragazzi alternativi che di solito danno molto colore, e molto rumore, all’evento.
Girando tra gli stand ho percepito un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti: poco pop, pochi colori sgargianti, poche invenzioni atte a stupire e prendere alla sprovvista il pubblico. Al contrario mi è sembrato che si sia voluto dare più spazio a percorsi artistici complessi, strutturati, meno immediati per il grande pubblico ma di livello superiore. In alcuni casi sono rimasta rapita dalla bravura tecnica dell’artista e dalla cura del dettaglio. Come al solito ho visto più di qualche opera che mi sarei volentieri portata a casa e di alcune ho avuto il coraggio di chiedere il prezzo. Peccato che altre spese incombano altrimenti avrei integrato la mia minuscola collezione!
La fiera è stata anche l’occasione per rivedere un artista che mi sta molto a cuore e che stimo molto. Da circa un anno ha iniziato un’esperienza di esplorazione di un’area selvaggia, la Val Grande, tra Piemonte e Lombardia. Il contatto con una natura incontaminata, indifferente all’uomo, diventa ispirazione per la creazione di un percorso artistico che è anche personale. Non si tratta di una sfida alla Natura quanto piuttosto di un desiderio innato di conoscenza che porta ad un approccio rispettoso e attento. Per saperne di più potete seguire il sito dedicato o andare a vedere l’installazione alla Feltrinelli di Verona (io mi sono persa la presentazione purtroppo). Lui è Daniele Girardi. Di seguito qualche foto sui suoi lavori esposti allo stand della galleria La Giarina.
Un altro artista che mi ha colpito molto è stato Bianconi: non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi vasi di fiori.
Vi lascio con alcuni appunti visivi, opere che mi hanno colpito per la loro tecnica e per la loro bellezza e qualche nota personale (trova la blogger…!).