Una poesia di Nicola Amoruso
Il dono della poesia è che pur nello sguardo più straziato e più straziante, come il tuo, si avverte un sentimento di liberazione e una spinta alla libertà, che, naturalmente, non è la libertà dell’oggi e del domani, ma un’aspirazione metafisica, un’ “ascensione” a uno sguardo “senza zavorra”, da dove contemplare l’umana pochezza che è anche quella nostra, la mia e la tua.Il mio amico Nicola Amoruso questo dono ce l’ha.
Nicola Lo Bianco
ASCENSIONE
Ho cominciato il viaggio di ritorno
dopo la caduta, la mia ascensione
verso il marsupio dolce della notte.
In compagnia dei passeri sui tetti
come un suonatore di Chagall
osservo il vostro andare avanti e indietro
senza una meta, senza una ragione
ripetere parole consumate
(“Do you like tea? Yes I do”).
Prossima sosta il nido delle aquile
dove mi giunge appena percettibile
il brusio rotto delle vostre voci
(“Do…tea?…Yes…do”)
e vedo solo biglie colorate
in un apocalittico autoscontro.
Ormai senza zavorra alla deriva
dentro la mongolfiera delle nuvole
sempre più in alto fino a scomparire
immagino i vostri musi boccheggianti
(“I do, I do, I do, I do”)
dentro un acquario grande quanto il nulla.
NICOLA AMORUSO
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