"Non vedo l'ora di giocare con lui", ha esordito l'ala rimarcando che il compagno di squadra è certamente uno che lascia il segno e che sa creare spazi. "Può cambiare una partita e lo può fare questo fine settimana". Quanto al pungo incassato in primavera, "è tutto dimenticato. Ci siamo baciati. Siamo parte di un'unica squadra ora", non ci sono santi contro tigri per questa volta.
Quanto al resto, al rugby giocato, Ashton ha solo voglia di tornare a correre per il campo. Rimasto fuori nelle ultime settimane per guai fisici, costringendolo a saltare la sfida di Cardiff contro il Galles, per l'impegno contro gli irlandesi è tornato a completa disposizione. "Sono stanco di allenarmi", ha affermato manifestando di voler tornare a disputare partite "competitive" il più presto possibile. Dieci, nove settimana di allenamenti dalla finale di Heineken Cup, tra l'altro persa contro il Leinster, e poi il dover rimanere seduto in poltrona invece di affrontare i gallesi. Scalpita.
Per di più all'Aviva Stadium, c'è aria di rivincita dopo la sconfitta nell'ultima giornata di Six Nations che mandò in frantumi il sogno di coronare il successo con tanto di Grand Slam: "Penso che a quel punto del torneo fossimo diventati un po' prevedibili nel gioco. Hanno vinto in modo convincente ed era dura da digerire. Ora abbiamo l'occasione di rendergli il favore. Nessuno di noi ha classificato la partita come un warm up. Dobbiamo dimenticarti della Coppa del Mondo e gettarci in questo match". Se non sono pungi, sono occhiatacce.