Ashwagandha, il ginseng indiano
Da Cristina Aloisi
@Lunapets
E' la pianta che regala energia l'Ashwagandha, nominata anche "ginseng indiano" è nativa della "Solanaceae," un arbusto sempreverde, semilegnoso che si sviluppa fino a 180 centimetri su un gambo grigiastro con foglie ovali e piccoli fiori verdi o gialli e con i frutti (bacche) che acquistano il colore rosso, quando sono maturi. L'Ashwagandha, contiene principi chimici attivi particolarmente incrementati nelle radici, ce ne sono circa 80, i più attuali si chiamano "i lattoni" non sono steroidei, ma sono nominati anche "witanolidi" (composti chimici) che danno alla pianta proprietà antinfiammatorie e anticancerogene, in piccola dose ci sono anche le saponine (gruppo di glicosidi di origine vegetale), un pò di alcaloidi (sostanze organiche di origine vegetale) come la witanina, la witaninina, la witasomnina (aiuta l'equilibrio del sonno) e il ferro (valido aiuto per chi soffre di anemia). I costituenti chimici delle radici, per secoli furono fonte di studio infatti, si scoprì che davano alla pianta proprietà antimicrobiche, afrodisiache, sedative, immunorinforzanti e diuretici. Anche la medicina cinese utilizza l'Ashwagandha come cura vegetale invece in India, si pensa che l'ashwagandha, aiuta l'energia psicofisica e un sonno di ottima qualità (consigliata per chi ha difficoltà ad addormentarsi per la troppa stanchezza fisica). Un regolare utilizzo dell'Ashwagandha, contribuisce a risolvere problemi di memoria o di attenzione, spesso legati a coloro che soffrono di esaurimento nervoso o sovraffaticamento. Si sconsiglia l'uso della ashwagandha alle donne incinte o in allattamento.