Aspettami
Serie Against All Odds
di Elisabeth Naughton
Autore: Elisabeth Naughton (Traduttore: R. Giaccari)
Serie: Against All Odds #1
Edito da: Corbaccio
Prezzo: 16.40 €
Genere: Suspense romance
Pagine: 378 p.
Trama: Dopo un incidente in cui ha perso la memoria, Kate vive con il marito Jake senza riuscire a recuperare le fila della propria esistenza. Dovrebbe sentirsi al sicuro, protetta dall’affetto di Jake e del figlio Reed, eppure non riesce a superare il senso di straniamento che prova persino in casa propria. E quando, improvvisamente, il marito viene trovato morto assassinato, Kate si trova catapultata in una nuova spaventosa realtà. Perché è stato ucciso? Quali affari nascondeva Jake, e chi è quella bambina di cui Jake custodisce una foto nel suo studio? Kate indaga disperatamente nell’ambiente di lavoro di Jake, finché le sue ricerche la portano a San Francisco dove incontra Ryan, industriale farmaceutico vedovo da cinque anni, che non appena vede Kate rimane sconvolto perché in lei crede di aver ritrovato la moglie perduta. Cosa è successo? Chi è veramente Kate? Niente è più sicuro nella vita di entrambi, tranne l’attrazione irresistibile che li spinge l’uno verso l’altra…
Serie Against All Odds: 1. Aspettami, 2014 (Wait for Me) 2. Hold on to MeCliccare sui titoli per leggere le altre recensioni pubblicate.
Incipit molto interessante, al che mi sono detta: vuoi vedere che è un bel libro? E devo ammettere che fino a quasi la metà l’ho pensato. A parte l’editing dell’edizione italiana che è davvero penoso.
Comunque, la trama non si presentava poi così male, un po’ scontata per alcuni passaggi e alcune verità che scopri quasi subito, ma in linea generale carina e a tratti originale.
Eppure, da un certo punto in poi, devi sospendere totalmente il buon senso. I personaggi compiono azioni insensate, poco credibili. E poi, una delle cose che facevo notare qualche recensione fa: il nome. Kate. Katie… No, voglio dire. Perché? Perché devono chiamarsi tutte così? Maledizione! Ma sorvoliamo questo particolare.
La prima contraddizione che mi salta all’occhio è questa: Kate è una donna remissiva, non decide niente nella sua vita con Jake, nemmeno la compagnia pubblicitaria per cui lavorare. Sembra una donnina così confusa e tranquilla.
Ma come mai, all’improvviso, quando incontra Harrison, si descrive come una donna tutta di un pezzo, determinata, indipendente, in grado di badare a se stessa, di decidere da sé della sua vita? Ma è cambiata la protagonista? No no, è sempre lei, solo che, stranamente, da un momento all’altro cambia carattere.
Diciamo che già la storia di Kate non è poi così semplice. Andiamo per gradi.
Qualche pagina prima, però, afferma anche che, dopo essersi svegliata dal coma, Jake, il marito, le aveva realmente impedito di prendere qualsiasi decisione. Aveva persino scelto lui l’agenzia per cui lavorare e questo, perdonatemi, non mi sembra proprio l’atteggiamento di una donna determinata e autonoma.
Risulta tutto molto confuso? Si? Bene, quello era lo scopo. È proprio di fronte a questo che vi troverete. Cambi di carattere repentini, inspiegabili e immotivati. Perché se è vero che c’è stato un trauma, è pur sempre vero che i cambi di personalità l’autrice li colloca a caso, confondendosi a livello temporale e narrativo.
Analizziamo altri personaggi.
Harrison, bellissimo e ricchissimo. E te pareva. Sono tutti così, oramai, questi protagonisti maschili. Stronzo ovviamente. Ma solo per finta. In realtà ha un cuore d’oro. E diciamoci la verità, non mi dispiace molto come personaggio. Sicuramente più vero della protagonista, della nostra cara Katie. Ha un suo carattere ben preciso, i suoi sbalzi di umore sono motivati e in generale potrebbe essere un personaggio reale.
Mitch. Lui lo adoro. Il fratello un po’ grezzo della protagonista. Un ragazzone un po’ alla texana, rude ma gentile, sicuramente non fine ed elegante. Ha comunque un suo perché.
Ci sono altri personaggi e altre piccole contraddizioni che mi hanno davvero fatto credere poco a ciò che stava succedendo. Mai in nessun momento del libro ho pensato di trovarmi dinnanzi ad una ipotetica storia vera. Ogni azione, ogni decisione presa, sembra tutto così forzato.
E poi le scene di sesso. Vogliamo parlarne? I due protagonisti, per un quarto buono del libro, fanno sesso, sempre brucianti di desiderio, il membro di lui sempre duro contro il bacino fremente di lei… E che palle. Ormoni impazziti. Non sono solo i libri per sedicenni, allora, ad essere così scontati. Una scena erotica, ben descritta, ci sta, ma una scena di sesso ogni tre pagine no. E poi risparmiatemi la descrizione dei movimenti circolari con cui lui stuzzica il clitoride di lei. Fuori luogo.
E poi il finale. Forzato. Banale. Una donna parte per prendersi un po’ di tempo e in aeroporto incontra la famiglia perfetta che dice esattamente ciò che a lei serve, nei termini in cui le serve. Può capitare, certo, mai mettere freni al destino, al caso, a Dio o come vogliamo chiamarlo; ma almeno costruiamo la scena in maniera un po’ più credibile.
Insomma, due stelline per questo libro possono bastare. Comunque sia, bisogna riconoscere all’autrice uno stile pulito e scorrevole.