Aspettando Genoa Vs Torino, ovvero cercando di aumentare il rendimento.

Creato il 29 novembre 2013 da Maurocanavese @Maurone


Se c’è una trasferta ostica per la tradizione del Torino, quella è con il Genoa allo stadio di Marassi intitolato alla medaglia d’argento al valor militare Luigi Ferraris, caduto nel 1915, nel primo conflitto mondiale, mentre era in missione sulla Cima Maggio in Val Posina. Ferraris era stato, prima di arruolarsi, anche ingegnere e centromediano proprio del Genoa, con cui vinse nel 1904, agli albori quindi del calcio in Italia, una sorta di campionato nazionale giovanile battendo in finale i pari età della Juventus.
Contro il ”Vecchio Balordo” (come lo chiamava il suo tifoso d’eccezione Gianni Brera), infatti, il Toro non vince in campionato dal 13 settembre 1981, quando un gol al 78° di Pulici permise ai granata, guidati in panchina da Giacomini di battere i rossoblù che schieravano tra le loro file Claudio Sala, al suo ultimo anno nel calcio professionista (per la cronaca in panchina c’erano anche l’altro campione d’Italia del 75-76 Gorin e l’allenatore Gigi Simoni, ex calciatore granata degli anni ’60). Più recente invece la vittoria in Coppa Italia nell’agosto 2003, grazie al gol di Tiribocchi al 10°, una vittoria poi inutile perchè le seguenti partite contro Cesena e Livorno non furono giocate per protesta contro il passaggio in quella stagione della serie B da 20 a 24 squadre in seguito ai ripescaggi di Catania, Salernitana e Genoa e Venezia, ripescaggi che comportarono un vespaio di polemiche e ripercussioni per molti mesi.

Quest’anno il Genoa, dopo una incoraggiante serie di risultati nelle amichevoli estive, è partito in campionato con una striscia di risultati scadenti, tanto che l’allenatore scelto inizialmente dal presidente Preziosi, Fabio Liverani, ex tecnico della formazione Allievi rossoblù, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo la sconfitta contro il Napoli alla sesta giornata dopo aver totalizzato 1 vittoria (nel derby contro la Samp), un pareggio e quattro sconfitte, oltre all’eliminazione in Coppa Italia nel derby ligure contro lo Spezia. Al suo posto è tornato sulla panca del Grifone quel Gian Piero Gasperini, allenatore osannato dai tifosi genoani, visto che il tecnico, nativo di Grugliasco, ha conquistato nella sua prima esperienza nel capoluogo ligure, durata dal 2006 al 2010, una promozione in A e altri ottimi piazzamenti nella massima serie, tra i quali il quinto posto nel 2008-2009 che valse la qualificazione alla Europa League.
Gasperini ha ribaltato l’andamento in campionato della squadra che con lui ha conquistato 14 punti in 7 partite, raggiungendo il settimo posto attuale in classifica, ed ovviamente facendo tornare il sorriso sui volti dei tifosi rossoblù. Tipico schema di Gasperini è il 3-4-3 in cui è naturale intravedere un atteggiamento ostinato, col pressing che parte dalla fase offensiva, squadra corta e la partecipazione di tutti alle combinazioni e agli schemi proposti dall’allenatore. Senza il lungo degente Ze Eduardo e lo squalificato Manfredini, i padroni di casa dovrebbero quindi schierarsi con Perin tra i pali; trio di centrali difensivi formato da Antonini, Portanova e Marchese; Vrsaljko ed Antonelli cursori sulle due fasce, sempre pronti a tornare indietro, quanto a lanciarsi in avanti nella costruzione del gioco; in mediana l’interditore Biondini e il regista Matuzalém; in attacco punta centrale Gilardino, sempre opportunista dell’area piccola quanto acrobatico, supportato a destra dall’incontenibile Fetfatzidis, giovane greco rapido, fantasioso e capace di amministrare il pallone con grande intelligenza, mentre a sinistra agirà l’imponente Kucka.

Il Toro invece arriverà a Genova con l’intenzione di bissare la buona prova fornita contro il Catania in modo di blindare una zona di classifica di tutta sicurezza. A tal proposito in casa granata sono tutti disponibili a parte Larrondo, che dovrebbe tornare a vedere il campo dopo la sosta natalizia e Rodriguez, ormai guarito, ma che Ventura preferisce non rischiare ancora, mentre D’Ambrosio sconterà un turno di squalifica. Stavolta non dovrebbero esserci dubbi in merito allo schema tattico che Ventura proporrebbe domani sera al Ferraris, si dovrebbe ancora puntare sul 4-3-3 che ha scalzato il 3-5-2 d’inizio stagione. Perciò Padelli sarà a guardia della porta granata, con Darmian e Pasquale terzini sulle rispettive fasce destra e sinistra e i due ex genoani Bovo e Moretti centrali di difesa; a centrocampo Vives fungerà da regista basso con Basha e Farnerud ai suoi fianchi, in attacco El Kaddouri sarà il trequartista, con predilezione per gl’inserimenti da sinistra, e Cerci il dirimpettaio a destra con Immobile, altro ex della partita, prima punta.

Si profila un match molto agguerrito, che si potrebbe decidere praticamente sul piano della fisicità e dell’agonismo, quindi serviranno capacità e freddezza psicologica molto adeguata, ma anche tanta propensione per tutti al sacrificio, alla chiusura degli spazi e alla ripartenza.

Allora esprimiamo il nostro desidero maggiore con: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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