È piuttosto significativo che nei tg la notizia di apertura sia la “gambizzazione” di un emerito sconosciuto dirigente di non so che, rispetto a quella dell’ennesimo suicidio o tentativo di suicido.Ora, non è che io mi strappi i capelli per coloro che si tolgono la vita, la considero una resa; è l’escalation continua di questi suicidi che deve far pensare, questo sì, non una pallottola nello stinco di uno che santo sicuramente non era!Detto questo, vorrei in qualche modo cercare di razionalizzare la mia rabbia (rabbia innescata anche dal ricevimento del modulo per l’IMU!!!). Non sono d’accordo con la violenza, qualsiasi forma essa abbia, ma definire attentato terroristico una “gambizzazione” e paventare un ritorno al clima di terrore degli anni ’70, mi sembra eccessivo. Quello che penso, anche alla luce delle elezioni in Grecia e in Francia, dove, secondo me, il dato di maggior risalto è l’avanzata della destra estrema , è che tutto questo agitare di fantasmi porti soltanto a una cosa, a una brutta cosa.La gente si spaventa, si sente indifesa, ha paura di perdere anche quel poco che gli è rimasto, e allora che fa? Chiede maggior sicurezza, maggiore giustizia. Ma li avete letto i proclami dell’estrema destra? Giustizia, sicurezza, lavoro, meno tasse. Ma non è quello che vogliamo tutti? E che fa la gente che fino ad ora si era affidata ai cosiddetti partiti moderati e che ha visto disattesa questa fiducia? È piuttosto facile immaginarlo, no? Ed è lì che ci vogliono portare: alla disperata ricerca di una soluzione, QUALUNQUE ESSA SIA! E noi lì, a boccheggiare e ad aspettare il messia! No, non è mettendoci nelle mani di qualcun altro che potremo risolvere i nostri problemi! E non è dalla politica che possiamo aspettarci la soluzione, o perlomeno non da questa politica asservita alla finanza! Noi, il popolo, siamo gli unici che possiamo cambiare le cose. Con questo non sto inneggiando alla rivoluzione armata (anche se…..a mali estremi….), sto solo pensando quello che sto mettendo in pratica da una vita: se ho un problema e lo voglio risolvere, l’unico metodo sicuro è quello di darmi da fare in prima persona, perché se aspetto che qualcun altro me lo risolva…..campa cavallo!!Certo i problemi di una nazione non sono paragonabili ai miei, ma, facendo le dovute proporzioni, sono convinta che solo chi vive le difficoltà sulla propria pelle può trovare la maniera di risolverle. E sicuramente banchieri, finanzieri e politici o chi si proclama salvatore della patria non fanno parte di questa schiera. E per risolverli dobbiamo smettere di essere schiavi dell’economia e tornare ad un ordine naturale e umano, dobbiamo riscoprire la cooperazione, il mutuo appoggio, dobbiamo combattere il razzismo, il militarismo e il fascismo.
Utopia? No, anarchia!
Direi d’essere un libertario, una persona estremamente tollerante. Spero perciò d’essere considerato degno di poter appartenere ad un consesso civile perché, a mio avviso, la tolleranza è il primo sintomo della civiltà, deriva dal libertarismo. Se poi anarchico l’hanno fatto diventare un termine negativo, addirittura orrendo…anarchico vuol dire senza governo, anarché… con questo alfa privativo, fottutissimo… vuol dire semplicemente che uno pensa di essere abbastanza civile per riuscire a governarsi per conto proprio, attribuendo agli altri, con fiducia (visto che l’ha in se stesso), le sue stesse capacità. Mi pare così vada intesa la vera democrazia. […] Ritengo che l’anarchismo sia un perfezionamento della democrazia. (Fabrizio De André)
Grazie a Paolo Schicchi