Caffè! Che altro?
Non è il neon troppo rumoroso, è il libro che fa schifo. È così brutto che il ronzio del neon Certamente è più interessante.
È notte. La città, chiusa. Aspetto un treno.
Il caffè? Sgorgato dalla macchinetta laggiù. La vedete? Vive vicino alla porta del cesso pubblico. A pagamento. Costa 40 centesimi berlo e 50 pisciarlo: 90 centesimi in tutto. Come al bar.
Per un istante penso ad altro: non al libro e non al neon. Ma ritorno sempre a rivolgere l’attenzione a quel ronzio. Mi piace.
E non solo a me. La luce, non il suono, attira stormi di moscerini assatanati. Come un tergicristalli, spolvero diligente la pagine che nel frattempo si popolano d’insetti.
Zampette d’incauto piccolo volatile rimangono tra le righe. Succede così che delle “c” diventino “d”, delle “o” “p”, oppure “q”.
Un bel gruppo di zampette s’è organizzato. Ha formato, a piè di pagina 125, una parola scritta piccolapiccola: Cattivo.
Il treno.
Ho fatto bene a non portarmi Hanna Karenina.
Nivangio Siovara a.k.a. Giovanni Ravasio
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mentre il suo blog è:
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