Aspettando The Winds of Winter/5

Creato il 13 luglio 2014 da Martinaframmartino

Alla fine siamo arrivati anche a lui, ma prima fatemi fare la premessa da brava blogger che non vuole lettori indignati. Qua sotto ci sono pesanti spoiler dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin fino ad A Dance with Dragons compreso, e spoiler un po’ meno pesanti (anche perché il romanzo non è ancora stato pubblicato e io non sono un’indovina) su The Winds of Winter.

Se per tutti i personaggi circolano numerose ipotesi dei fan ma di concreto si sa davvero poco, le discussioni maggiori le ha attirate Jon Snow, sul cui destino gravano forti interrogativi. Il fatto che abbia sentito solo le prime tre pugnalate è poco significativo, può aver perso conoscenza senza aver ricevuto colpi mortali. Secondo lo storico Svetonio delle ventitrè pugnalate ricevute da Caio Giulio Cesare solo una, per la forza con cui era stata inferta e per gli organi che ha lesionato, era mortale. Jon di pugnalate ne ha ricevute molte meno, è un metamorfo e quindi potrebbe essere stato capace di trasferire la sua coscienza in Spettro e da quelle parti c’è Melisandre.

Anche se A Dance with Dragons mostra chiaramente che la sacerdotessa di R’hllor, pur avendo notevoli poteri, non è infallibile, non bisogna dimenticare che è devota allo stesso dio di cui è seguace quel Thoros di che più volte ha riportato alla vita lord Beric Dondarrion.

Interrogato sul perché abbia scelto di uccidere Jon Martin non ha negato né confermato di averlo fatto. Piuttosto si è limitato a rigirare la domanda al suo intervistatore facendogli notare come il percorso intrapreso dal 998° comandante dei Guardiani della notte rendeva quel tipo di sbocco assolutamente realistico e quasi inevitabile. In una successiva intervista ha accennato all’arco temporale di Jon accostandolo a quelli di Tyrion e Arya, al momento vivi senza alcun dubbio, usando come tempo il present tense. Nelle sue parole Jon ha un arco narrativo, e questo potrebbe significare che la sua storia non è ancora conclusa, ma potrebbe significare anche che i fan, affezionati al personaggio, si aggrappano a ogni frammento pur di continuare a sperare che sia ancora vivo. Mi sa che ultimamente dissezioniamo un po’ troppo ogni parola detta dallo zio George.

Un po’ più significativo è il fatto che per cinque romanzi Martin abbia mantenuto il mistero sull’identità della madre di Jon, seminando però una tale quantità di indizi lungo tutte le pagine da far supporre che dietro ci sia qualcosa di molto importante.
La teoria più accreditata vuole che Jon sia figlio di Lyanna Stark, morta di parto nel darlo alla luce non prima di aver fatto promettere a suo fratello Eddard di proteggere il bambino e di trattarlo come se fosse stato figlio suo, e di Rhaegar Targaryen. La conseguente menzogna sul fatto di aver tradito la moglie e di aver generato un figlio illegittimo — e, ricordiamolo, anche se Eddard viene tradizionalmente ritenuto incapace di mentire nel corso di A Game of Thrones lo si vede mentire in più occasioni — sarebbe perciò stata detta da Ned con l’intenzione di proteggere il nipote dalle ire del suo amico Robert Baratheon, che avrebbe visto nel bambino semplicemente un figlio dell’uomo da lui odiato. Se questo fosse vero, per Martin non avrebbe senso uccidere Jon prima che la verità sui suoi genitori si riveli importante anche in una sola scena. Per sapere come stanno davvero le cose però i lettori dovranno aspettare, perché se c’è un argomento su cui George starà bene attento a non rivelare nulla in anticipo è proprio questo. Le uniche altre cose che sappiamo della parte più settentrionale del continente di Westeros sono che potremo dare uno sguardo a territori che si trovano più a nord di tutte le altre zone che abbiamo visitato in passato, e che compariranno gli Estranei. Non per nulla il prossimo libro si chiamerà The Winds of Winter, e alla fine di A Dance with Dragons l’inverno è finalmente arrivato. L’ho pure scritto nella mia recensione di A Dance with Dragons, ho fatto lo spoiler contando sul fatto che nessuno avrebbe capito che era uno spoiler fino a quando non avesse letto il libro. Confesso, ho giocato con i miei lettori.

Spostandosi più a sud George ha fatto qualche altra rivelazione. In A Storm of Swords abbiamo visto Bronn rifiutare — saggiamente — di prendere le difese di Tyrion nel duello contro La Montagna che cavalca. Martin ha scritto che dopo aver spiegato perché non intende combattere, spiegazione che comprende la menzione del suo imminente matrimonio con Lollys Stokeworth che lo sta per fare entrare nella nobiltà minore, Bronn “uscì da quella stanza, da quella fortezza e dalla vita di Tyrion Lannister” (Il portale delle tenebre, pag. 160). Questo non significa che Bronn sia uscito dalla storia. In A Feast for Crows Cersei suggerisce a Falyse Stokeworth di assassinare l’ex mercenario, ma le cose vengono gestite talmente male che la presa di Bronn sul castello e sulle terre di Stokeworth ne esce più forte che mai. Nel bene o nel male, ormai l’uomo si è inserito in modo stabile fra i personaggi più importanti dei Sette Regni.

Secondo George Bronn ha ancora un ruolo da giocare nella storia, ma se la sua vita e quella di Tyrion sono destinate a non incrociarsi più, l’ipotesi più probabile è che uno dei due muoia prima che un altro incontro possa avvenire. A proposito di Tyrion, un capitolo del nuovo romanzo è stato reso disponibile per gli acquirenti dell’app realizzata da Random House George R.R. Martin’s World of Ice and Fire. Si tratta di un capitolo già letto da Martin in alcune convention, anche se probabilmente da quelle letture a ora alcuni dettagli di quanto avviene sono stati limati e ancora potrebbero essere limati in futuro. Lo scrittore infatti usa le letture alle convention, oltre che come occasione per fare un omaggio ai fan presenti, come test per capire le reazioni dei lettori e vedere se quel che ha scritto funziona nel modo che aveva in mente lui. Le prime frasi sono state pubblicate da Entertainment Weekly:

Somewhere off in the far distance, a dying man was screaming for his mother. “To horse!” a man was yelling in Ghiscari, in the next camp to the north of the Second Sons. “To horse! To horse!” High and shrill, his voice carried a long way in the morning air, far beyond his own encampment. Tyrion knew just enough Ghiscari to understand the words, but the fear in his voice would have been plain in any tongue. I know how he feels.

Per la verità io ho trovato anche qualcos’altro, ma mica posso citare tutto. E comunque fatti significativi nel brano che ho letto non ce ne sono, si interrompe prima. Qui siamo chiaramente nel mezzo di una delle due famose battaglie, quella di Meereen, ma più di questo non è possibile dire. Il sito io9 ha aggiunto qualche informazione in più, con la precisazione che nessun riassunto può davvero trasmettere le sensazioni donate dalla lettura del capitolo. La battaglia è notevolmente intricata, e dimostra quanto Martin abbia studiato le battaglie del passato per dare vita alla sua scena, pur senza soffermarsi a descrivere ogni singolo colpo. Ci sono discussioni tattiche, pianificazioni, ma c’è anche la sensazione di chi fatica a capire cosa esattamente stia avvenendo perché è troppo impegnato a sopravvivere per avere una visione d’insieme. Quanto a Tyrion, se da un lato continua a essere tormentato dai sensi di colpa dall’altro continua a portare avanti complicati piani nel tentativo di ottenere quel che desidera.

Altre figure che in qualche modo saranno presenti nel prosieguo della saga sono i fratelli Tyrell. Lo scrittore ha sottolineato come la scelta di David Benioff e D.B. Weiss di limitare a due — Loras e Margaery — il numero dei figli di lord Mace Tyrell abbia reso le cose più semplici all’inizio, con un cast più ristretto e un minor numero di dettagli da ricordare per gli spettatori, ma che alla lunga la cosa creerà problemi perché in futuro Willas e Garlan (quest’ultimo già comparso di persona nei romanzi) diventeranno più importanti.

Sempre riferendosi alla serie televisiva Martin ha spiegato che l’unico personaggio che secondo lui è stato arricchito da HBO è quello di Osha, la donna dei Bruti magnificamente interpretata da Natalia Tena. Dopo aver visto la sua interpretazione George ha affermato, non si sa quanto seriamente, che in futuro le avrebbe dedicato un’attenzione maggiore. Questo potrebbe significare uno spazio ampio dedicato a Davos, visto che il Cavaliere delle Cipolle è da poco partito nella difficile missione di trovare Rickon, portato da Osha sull’isola di Skagos nel tentativo di proteggerlo dai suoi nemici. Vedremo.

Giuro, domani concluderò questo lungo viaggio intorno a un romanzo che in tanti stiamo aspettando ma di cui ancora sappiamo ben poco.



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