Magazine Politica

ASPI, ecco da dove prendere i soldi: legalizzazione di prostituzione e droghe leggere.

Creato il 23 marzo 2012 da Malpaese @IlMalpaese

L’obiettivo del governo sarebbe quello di fornire una copertura per tutti i lavoratori nel periodo di disoccupazione. Naturalmente non tutti potranno accedervi ma solamente i soggetti con determinati requisiti: 52 settimane lavorative nei due anni precedenti alla richiesta e due anni di assicurazione contributiva. Dovrebbe essere prevista anche una copertura per coloro che hanno lavorato nei due anni precedenti alla richiesta meno di 52 settimane, con un minimo di 13 settimane lavorative. La durata dell’ Aspi per questi lavoratori sarà della metà.

Chi non possiede i requisiti è tagliato fuori e saranno in tanti. Ma c’è un altro problema: la copertura finanziaria che ha il governo per l’Aspi non supera 1,7 miliardi di euro e secondo gli esperti ne servirebbero 15 miliardi.

Ora, se l’obiettivo di Monti è aumentare notevolmente le tasse sui contribuenti già tartassatissimi (comprese le odiose accise) per trovare i fondi necessari, sappia che questi fondi si possono cercare altrove.

Qualche giorno fa ho scritto un articolo dal titolo Lo Stato e (e’) l’antistato, verbo o congiunzione ?

Ci sono delle attività altamente lucrative sulle  quali lo Stato lucra senza lasciare spazio ad intermediatori, come nel gioco d’azzardo, le sigarette e via dicendo. Poi ci sono altre attività altamente lucrative , come gli stupefacenti e la prostituzione, sulle quali lo Stato fa una scelta ben precisa: cede il passo all’antistato, ovvero alla criminalità organizzata.

Il gioco d’azzardo, come è ampiamente dimostrato, genera in molti soggetti dipendenza. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità il gioco d’azzardo compulsivo è una malattia sociale. E’ altrettanto ampiamente dimostrato che fumare  esponga l’organismo ad essere potenzialmente piu’ vulnerabile. Insomma, il gioco d’azzardo e il fumo possono risultare, in tutti i soggetti che ne fanno uso, potenzialmente dannosi. A ben poco servono scritte del tipo “Gioca con prudenza” oppure “Il fumo uccide”, perché un soggetto che ha una dipendenza se ne frega altamente di quelle scritte ipocrite.

Perché allora lo Stato lucra su delle attività potenzialmente dannose per ogni cittadino che ne fa uso mentre decide di non lucrare su altre attività che sono ugualmente dannose ?  Se il principio è che anche se qualcosa è potenzialmente dannosa al singolo si lascia comunque la libertà individuale di “potersi fare male” in nome di un interesse comune (ovvero piu’ soldi nelle tasche dello Stato, piu’ servizi per la comunità) questo principio non dovrebbe valere, ad esempio, anche per droghe leggere e prostituzione ?

Perché lo Stato rinuncia a qualche miliardo di euro non legalizzando la prostituzione ? Fare sesso con una donna o con un uomo che tramite una propria libera scelta decide di prostituirsi fa male ? Puo’ essere moralmente non accettabile per taluni individui ( generalmente gli stessi che di giorno condannano pubblicamente la prostituzione e la sera si intrattengono con prostitute/i) ma non fa  male. Fa piu’ male lasciare la prostituzione in mano a gente senza scrupoli. Pensate quante cose di potrebbero fare con i soldi che lo Stato incasserebbe dalla legalizzazione della prostituzione: si potrebbero finanziare molti settori oggi in crisi. Ma lo Stato rinuncia e delega all’antistato.

Lo stesso identico discorso vale per la legalizzazione delle droghe leggere, una canna, per intenderci, non fa piu’ male di una sigaretta. I miliardi di euro che lo Stato incasserebbe sarebbero talmente tanti da rinunciare a folli manovre per mettere i conti in ordine.”

Senza contare agli effetti collaterali che la legalizzazione di attività oggi illegali avrebbe. Ad esempio, tutti quei miliardi che oggi incassa illegalmente la malavita organizzata finirebbero  nelle tasche dello Stato: meno corruzione.

Lo so che a tutti voi è già venuto in mente ”Ma il problema è il Vaticano, è notorio.” Infatti, bravi, il Vaticano è da sempre la terza camera dello Stato, influenza le scelte dei partiti. I politici, sono sempre ben contenti di assecondare il Vaticano perché rappresenta un caterva di voti. Non è certo un caso che la defunta ma sempre viva Democrazia cristiana ha dettato legge  in questo Paese.

Uno Stato laico (solo sulla carta) rinuncia a miliardi di euro utilissimi per la collettività perché i rappresentanti del popolo, da sempre, si mettono nella mani del Vaticano per loro convenienza.”

Legalizzando questi due settori (sulle cifre precise lascio la parola agli esperti) si potrebbe pagare l’Aspi a tutti i disoccupati anche a quelli che oggi ne sono tagliati fuori perché privi di requisiti andando a colpire due settori che non conoscono crisi.

Gio’ Chianta

ASPI, ecco da dove prendere i soldi: legalizzazione di prostituzione e droghe leggere.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :