di Assunta Viteritti.
Un film di Hedy Krissane, con Franco Nero, Pier Maria Cecchini, Andrea De Rosa, Maria Pia Calzone, SIvia Squizzato. Prodotto da Publiglobe srl e distribuito da Cineclub Internazionale, al cinema dal 31 gennaio (cercatelo!).
Santuario di Polsi – San Luca
La storia è lieve, due fratelli calabresi trapiantati altrove, al nord. Uno nei panni di un imprenditore brianzolo (Franco Nero enfatizza i tratti del tipo del nord che poi viene dal sud e giudica il sud ma poi anche lui riscopre la sua terra ecc.) e l’altro è uno scapestrato, che sfugge alle regole del soldo e della ricchezza senza cuore. I due si ritrovano, per strane vicissitudini, in Calabria, e questo consente allo spettatore di iniziare un viaggio dove le guardie forestali sono conoscitori e guide di una terra tanto impervia quanto affascinante, gli abitanti dei piccoli centri abitati sono tanto misteriosi quanto ospitali e cordiali, le chiese sono tanto miracolose e il cibo piccante e seducente, le donne belle e seduttive. Le alture, i tramonti, i colori, la terra, i pastori, gli animali, una preistoria moderna, il vero prete del santuario di Polsi, la gente dei paesi che recita se stessa, le rocce, le pietre, le strade bianche, sono loro i protagonisti. Il film ritrae un pezzo di Iran o un pezzo di Afganistan trapiantati nel mediterraneo. Deserti, mare, monti, tutto così vicino, a portata di sguardo. Una molteplicità di paesaggi che stordisce e inebria, confonde la realtà con le paure. Ma qui nulla spaventa. La Calabria è una terra nascosta, bisogna cercarla, la sua bellezza è rude ed elegante insieme. Il regista, il tunisino Hedy Krissane alla sua opera prima, e la sua squadra di attori si saranno divertiti tanto, e questo si vede bene nei 23 minuti di backstage, da non perdere (per tanti motivi), se avete del tempo sedetevi e godeteveli .
I titoli di testa e quelli di coda valgono da soli il prezzo del biglietto tutto il resto è un piccolo regalo, una cartolina da viaggio per venire in Calabria. Non è Basilicata coast to coast, qui è Calabria monti e mari.
Pentedattilo
Tittitiri tittitiri canta Peppe Voltarelli, raffinato, sorprendente e orgoglioso cantante calabro che gioca con la sua terra come nel pezzo Canto mo, colonna sonora del film . Peppe Voltarelli è lo stesso che canta Onda Calabra, il pezzo di cui ha fatto la parodia Antonio Albanese in Qualunquemente, ma la versione originale è più intensa, gioiosa e malinconica (ascoltatela!).
Trailer del film