Luciano Della Vecchia Assessore Provinciale
La vicenda della guerriglia urbana in pieno centro storico di Perugia rappresenta, in forma drammatica, uno spartiacque definitivo nella storia sociale di questa Città. Risulta infatti evidente che se bande di malviventi riescono a mettere a soqquadro il cuore stesso di una Città e a terrorizzarne i suoi residenti, significa che la situazione è sfuggita di mano e sono più che urgenti interventi duri e definitivi di messa in sicurezza, di ripristino della legalità e di contrasto ad un ulteriore radicamento così della criminalità organizzata come della manovalanza micro-criminale violenta. Non è tollerabile che intere aree del centro cittadino siano divenute quasi delle enclaves extraterritoriali in cui spadroneggiano pressoché indisturbate bande di spacciatori violenti ed al soldo di una criminalità organizzata senza scrupoli. Come già abbiamo fortemente rimarcato dopo l’omicidio di Ramazzano, riteniamo necessaria una forte e più continua azione repressiva delle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata e contro il traffico di stupefacenti, di intelligence e di controllo minuzioso del territorio, con uomini, mezzi e risorse adeguate a fronteggiare una situazione giunta a tali rilevanti livelli di violenza, emergenza ed intollerabilità, evitando quelle risposte scenografiche date a babbo morto che militarizzano per qualche giorno il centro storico, mentre le filiali della morte si spostano altrove. Per questa necessità e per l’urgenza di problematiche così serie d’ordine pubblico e di sicurezza, il Ministero dell’Interno non può più tergiversare assegnando alla Questura ed ai comandi regionali delle forze dell’ordine tutto ciò che è necessario per questi compiti, disponendo contemporaneamente un coordinamento stretto tra queste ed una maggiore integrazione delle attività ordinarie di polizia, sia di controllo del territorio sia di intelligence. E’ compito poi di tutte le Istituzioni, Regione, Provincia e Comune, così come di tutte le forze sociali dare vita ad una nuova stagione sociale per Perugia. A questo fine vanno messe in campo azioni di contrasto ai fenomeni di criminalità con programmi democratici avanzati, ripristinando spazi pubblici di aggregazione sociale e culturale e riconquistando il territorio a forza di inclusione, promozione di relazione sociale, solidarietà. Sul fronte della lotta alla diffusione della droga, il compito questo sì specifico delle Istituzioni e dei servizi pubblici locali che non possono certo trarre in arresto gli spacciatori, è quello di contrastare l’uso e l’abuso degli stupefacenti intervenendo con politiche di prevenzione e di riduzione del danno, ad oggi sacrificate sull’altare dei tagli al fondo nazionale delle politiche sociali e dei tagli ai servizi socio-sanitari territoriali. Si deve perciò lavorare non solo sul fronte dell’offerta con la sacrosanta repressione dello spaccio, ma anche sul fronte della domanda integrando le politiche e gli interventi degli Enti locali e della Asl con il reimpiego dei servizi a bassa soglia sul territorio e con campagne mirate e permanenti contro l’uso delle droghe.