Lo rivela l'associazione ambientalista Greenecomics Indonesia, secondo cui il Ministero delle Foreste ha approvato la conversione di circa 3 milioni di ettari di foreste vergini nella provincia di Papua, nell'isola della Nuova Guinea. Si tratta di un'area di un dimensione enorme, equivalente a 30 mila km quadrati: Piemonte e Liguria messe insieme.
44 imprese hanno ottenuto agevolazioni per cancellare per sempre le foreste naturali in Papua. Circa un milione di ettari è destinato per le piantagioni industriali di acacia per fabbricare cellulosa per l'industria cartiera. Sei delle imprese, che detengono complessivamente 1,2 milioni di ettari, sono state esentate dalla moratoria sull'assegnazione di nuove concessioni forestali nelle aree torbiere che il governo aveva istituito.
Secondo Greenomics Indonesia, il piano potrebbe trasformare radicalmente il panorama della provincia più ricca di foreste: "non sarà diverso da quello che si è già verificato nella provincia di Riau" ha spiegato Elfian, riferendosi alla provincia di Sumatra che è stata oramai in gran parte deforestata per coltivare piante di palma da olio e cellulosa per la produzione di cellulosa e carta.
Elfian ha esortato il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono a chiarire immediatamente la proposta di moratoria sulla conversione delle foreste. La moratoria è entrata in un limbo legale dal 1° gennaio 2011, visto che scadeva il 31 dicembre dello scorso anno e non è stato fatto nulla per rinnovarla. "Dobbiamo a tutti i costi evitare un nuovo e prolungato periodo di incertezza". Il rischio è che, in assenza di una norma che sostituisca la moratoria scaduta, ricominci il taglio indiscriminato delle foreste che sta mettendo in pericolo la fauna selvatica e che provoca l'aumento di gas serra. Inoltre, il disboscamento provoca l'erosione del suolo, che viene dilavato dalle abbondanti precipitazioni e finisce nei fiumi e in mare, lasciando il suolo inutilizzabile.
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