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Assalto di Bondi al buono pasto e minacce di mobilità: lavoratori a tasche vuote, sfera pubblica a rischio, insorgono i sindacati di base

Creato il 17 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Se qualcuno commenta che con quello che sta succedendo nel mondo del lavoro e delle imprese togliere i buoni pasto è il minimo significa che non ha ancora capito che è la spending review da destra; è la scientifica eliminazione del servizio pubblico, anzi di tutto ciò che è pubblico.

Così commenta l’Usb, Unione dei sindacati di base. Difficile non notare la guerra santa al buono pasto, quando un panino o due e una bibita incidono all’incirca sul 30% di un lavoratore del centro di una città. Problema che non viene considerato, come se il buono pasto fosse il solito spreco. Frequentemente si scoprono episodi di costosissima corruzione, quando non si tratta di opere costose e inutili, di spese pazze ed evasione fiscale. Nel mirino resta però il panino, la piadina, la focaccia, la pausa mensa. Un’azienda della provincia di Bergamo aveva addirittura imposto il costo di un gettore per andare in bagno. Oltrettutto la spending review, che col suo nome inglese esibito come un papillon elegante sembra anche una bella cosa, invece è una ghigliottina che vuole mandare un bel numero di statali in mobilità. Che facciamo? Privatizziamo lo Stato che dà tanto fastidio? E chi allora regala soldi alle imprese assistenzialiste?Assalto di Bondi al buono pasto e minacce di mobilità: lavoratori a tasche vuote, sfera pubblica a rischio, insorgono i sindacati di base

Bondi vuole colpire anche i dirigenti, grazie al cielo. Ma quelli andranno in pensione trattati come nababbi, rispetto a lavoratori che non sanno più se possono permettersi almeno un panino o solo le briciole.

L’articolo nella fragranza della sua interezza è allegato qui.

p.z.

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