On the road
Vita di villaggio
La strada corre diritta attraverso la pianura dove le risaie si alternano alle infinite piantagioni di thé. Solo quando quando comincia ad incresparsi in lievi ondulazioni, riprende il suo posto la jungla, con larghe radure erbose e boschi più fitti ricchi di vita. Tra i campi solo capanne e minuscoli villaggi per centinaia di chilometri. Pur essendo ragionevolmente diritta e larga, la nazionale che raggiunge Kaziranga, rappresenta un ottimo esercizio per ragionare sulla guida all'indiana ed i suoi piaceri. Il traffico è comunque piuttosto intenso con una quantità di camion che sbuffano nuvole di fumo nero non appena la carreggiata sale di qualche metro. La differenza consistente di velocità tra i vari mezzi, auto piuttosto spigliate, fuoristrada gorgoglianti e stracarichi, mezzi pesanti che procedono ai 20 all'ora, si alternano ad uno sciame di moto, biciclette, api e baracchini pieni di gente che fungono da trasporto locale e corriere con una umanità stipata che strabocca dalle portiere aperte o rimane appesa alle scalette posteriori. Aggiungeteci cani, capre, vacche che dormono sulla carreggiata e per buon peso, elefanti che trasportano fasci di canna da zucchero, chiudendo completamente la visuale e capirete che viaggiare qui è tutto un tentativo di sorpasso che trova la carreggiata opposta perennemente occupata da altri veicoli che arrivano in senso contrario, strombazzando all'impazzata per chiedere strada. In generale vince chi ha più coraggio e si sposta per ultimo, in ogni caso è una prova di nervi di una certa consistenza.Ortaggi a Km zero
Non vi preoccupate però, anche se vi mettete nel sedile a fianco all'autista, dopo la prima mezz'ora di terrore, l'adrenalina cala naturalmente e potrete tranquillamente guardarvi intorno e godervi il paesaggio. Spesso sarete fermi in coda dietro a qualche mezzo sfasciato o che ha subito un severo incidente, che è rimasto fermo in mezzo alla strada da tempo, come un cadavere meccanico ingombrante, con gli autisti, se incolumi, distesi a dormire all'ombra di un albero vicino o sotto lo stesso mezzo, in attesa che qualcuno venga a risolvere la situazione. Vi accorgerete che quel camion non sta per ripartire, dalle frasche poste a monito in mezzo alla strada che rendono inutile esporre i triangoli che probabilmente hanno soltanto un uso ornamentale, appesi come sono in coppia sul cofano assieme a tutti gli altri pendagli colorati beneauguranti. Non sono strade per cuori teneri, sempre in alternativa a lavori in corso che lasciano ampi tratti di sterrato o una serie di buche che vi faranno ballonzolare, aiutando a risolvere per il meglio gli eventuali movimenti intestinali. Se le strade dell'India sono così in generale, qui lo sono un po' di più, in una terra così lontana dal governo centrale che, evidentemente ha la tendenza a dimenticarla o a trascurarla almeno un po', non è chiaro se per atavica e naturale ignavia o se invece questa incuria non rappresenti una sorta di punizione per le continue tendenze separatiste che agitano periodicamente questi stati periferici.Incontri
Comunque prima o poi, in cinque o sei ore, si arriva, anzi l'ultimo tratto alberato, costeggia per decine di chilometri il centro di interesse di questo luogo, il parco nazionale, per cui, di tanto in tanto ci si può addirittura fermare ad osservare gli animali che in questa stagione di erba secca e bassa, spiccano meglio nelle radure, mentre le corriere ed i camion appena sorpassati con fatica, ti risfrecciano accanto strombazzando e spettinandoti la frangetta se ce l'hai. Sul parco, la cittadina di Kaziranga ci vive naturalmente, così assieme alle capanne e a qualche casa in muratura, trovi tanti viottoli che si infrattano nei boschi circostanti, nel cui verde fitto sono stati costruiti fin dai tempi coloniali, alberghetti e siti che, pomposamente si autodefiniscono resort, dove gli amatori della natura trovano ricovero per la notte. E' un po' come sentirsi inglese in un'altra epoca, in un luogo perduto nel tempo e nello spazio, di cui neanche c'era, allora, una buona conoscenza. L'Assam, è terra perduta d'Oriente, tra jungle, animali feroci e uomini ancor di più o per lo meno ritenuti tali. Tagliatori di teste, tughs strangolatori con il micidiale leccio avvolto attorno alla vita, donne dai volti orribili sfregiati da tatuaggi e ferite rituali, quali solo letterari, quali invece vivi e reali lo vedremo nei prossimi giorni. Intanto goditi i profumi dolciastri di sangue e di incensi che salgono da templi oscuri, con sentori di riti sacrificali e litanie monocordi ritmate a colpi di tamburo.Dalla strada
Spazi remoti tra gli alberi alti, dove puoi sentire, senza vederla, il fiato pesante della tigre, nascosta nel fitto delle felci umide, che solo l'elefante con il suo corpaccio immenso riesce a penetrare senza fatica, ma tra le quali, anche lui avverte l'odore acre e nemico e arretra impaurito. Davanti alla jungla di Kaziranga, la grande sala oscura del resort è quasi deserta. Un cameriere azzimato serve thé dell'Assam con sussiego. Sono le cinque, l'ora canonica e la regina Vittoria ti guarda con severità dietro il vetro spesso circondato da una pesante cornice nera di legno duro intagliato, appeso tra le corna ramificate del sambar e quelle a falce di luna del bufalo nero. Il sole sta per scendere definitivamente dietro gli isoloni di sabbia del Bramaputra. Il grido chioccio dell'hornbill, il bucero bicorne, rompe il silenzio tra le palme lontane; una fila di ragazze dai sari colorati, tornano dalle piantagioni di thé con le gerle piene di minuscole foglioline, sono le prime della primavera, verde dorato, le più tenere, preziose, profumate. Le verseranno in grandi mucchi, perché infine vadano in terre così lontane da non poter essere neppure sognate nei pensieri più arditi, nei desideri inconfessati, prima di chiudersi nelle capanne di stuoie dai tetti di foglia di palma, mentre l'ombra finalmente fresca della notte spegne i rumori del giorno. Rimane solo la luce di qualche fuoco lontano. Poi solo fumi alti tra i palmizi. E' la notte misteriosa della jungla nera.Mezzi di trasporto
SURVIVAL KIT Kaziranga si raggiunge in circa 5 ore di auto (6 in pullman) da Guwahati, sulla strada nazionale verso est. Parco nazionale di Kaziranga - Una vasta porzione di area selvatica sulla riva sud del Bramapura (40 km x 13) che ospita oltre 2000 rinoceronti indiani (rinoceros unicornis) e la più alta densità di tigri del Bengala, che difficilmente vedrete, oltre a leopardi, molte specie di ungulati (sambar, barasinga e daini) e bufali indiani selvatici, oltre naturalmente agli elefanti. Animali se ne vedono davvero molti sia con le passeggiate a bordo dell'elefante (1 ora e mezza circa -1525 R a testa + mancia) che nei giri in jeep (4 ore - 2800 R per macchina incluso ingresso al parco + 500R a macchina foto). La stagione migliore è febbraio - aprile quando le alte erbe (Saccharum ravennae) di cui sono ricoperte le praterie e le radure sono seccate e molto basse. Nella stagione delle piogge il parco è impraticabile e chiuso, mentre tra ottobre e gennaio l'erba è molto alta e fitta e se pur fascinosa copre quasi completamente la fauna. Il parco è anche ricchissimo di avifauna ed in particolare del famoso bucero bicorne.
Aspettando il thé delle cinque
Wild Grass Lodge - Kaziranga - Questo famoso e noto resort ha origini storiche e coloniali. Molto di atmosfera a prezzi tutto sommato bassi (attorno alle 2000 R). Sala da pranzo d'epoca e veranda sul bosco che circonda il lodge. Alla sera balli nel giardino verso le 20. Tuttavia anche le camere sono rimaste piuttosto indietro nel tempo e andrebbero rimesse un po' in ordine. Niente comodità moderne (frigo, TV, Wifi), qualche zanzara e rubinetti ballonzolanti, ma impagabile atmosfera coloniale inglese, cene indian- british e personale molto formale e davvero gentile. Ovviamente thé delle cinque in veranda con frittini al masala.Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
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