ASSASSIN'S CREED - RINASCIMENTO, di Oliver Bowden
Sperling&Kupfer, 405 pagine
Genere: storico/videoludico
Giudizio: abbandonato
La prima domanda che mi potrei fare è: "Perché l'ho letto?".
Dannata curiosità, è la risposta.
Lo ammetto, in questo periodo sono intrippata con il gioco, e perciò mi è venuta voglia di leggere il romanzo.
Ma il gioco è meglio, e il romanzo non è un romanzo; è una serie di appunti che l'autore ha preso mentre giocava.
Il protagonista fa cose che in un romanzo serio non potrebbe mai fare, pena la perdita della sospensione dell'incredulità; e poi tutti i personaggi hanno lo spessore di una carta velina. O, meglio, hanno lo spessore bidimensionale dei pixel.
E' proprio il videogioco riportato pari pari su carta. Io pensavo (speravo) che il gioco fosse stato preso solo da base per costruirci su una buona narrazione (e di materiale ce n'era!), invece è una sterile operazione di ricalco.
Lo sapevano scrivere tutti un libro così.