Assassin’s Creed Unity: Dead Kings – Eterna gloria ai Re

Da Videogiochi @ZGiochi
di Danilo Barbieri

Quanto ci ha fatto disperare questo Assassin’s Creed Unity? Abbiamo atteso con trepidazione e i più buoni auspici questo primo capitolo next gen, e alla fine in sede di recensione il gioco Ubisoft ha tradito ogni nostra più rosea aspettativa, andandosi a rivelare come uno dei peggiori della serie. Ma non soffermiamoci troppo sulle polemiche, visto che la software house francese, dopo svariati fix e aggiornamenti, ha dimostrato di non rimanere a guardare, è corsa ai ripari, più o meno, scusandosi per la scarsa qualità del prodotto finale e regalando il primo DLC di Assassin’s Creed Unity a tutti i suoi utenti… una mossa sicuramente apprezzata.

Franciade

Dead Kings riprende dopo gli eventi narrati in Assassin’s Creed Unity, e vede Arno alla ricerca della redenzione, che in questo caso lo conduce nella desolata cittadina di Saint-Denis, allora conosciuta come “Franciade”. Nella nuova location che viene divisa in 3 zone e decisamente molto ristrette, Arno intraprende una missione che lo porta nelle profondità della città, un’intricata rete di catacombe e caverne che celano i segreti meglio custoditi degli antichi re di Francia. Un plot narrativo decisamente sottotono, anche se nel corso di quella manciata di missioni (6 ricordi decisamente corti) che ci separano dal finale incontreremo alcuni volti familiari, tra cui Napoleone e il Marchese de Sade, oltre ai Razziatori, una nuova e spietata fazione nemica che intende dissacrare le catacombe. Non mancano nuove missioni secondarie come omicidi misteriosi ed enigmi, nuovi achievement o unire le forze in alcune missioni in cooperativa, tra cui una rapina e una missione speciale della Confraternita, le quali ci consentiranno di sbloccare nuove armi, equipaggiamenti e completi, che potranno essere condivisi tra Assassin’s Creed Unity e Dead Kings.

Pur presentando gli stessi problemi che abbiamo descritto nella recensione di Unity anche in Dead Kings, ci sono alcune novità tipo la visuale appiccicata al personaggio, e le cose da fare non mancano certamente in quel di Franciade, anche se la città rimane noiosa e nebbiosa, soprattutto perché l’azione si svolge prevalentemente sotto terra. Azione che ci porterà dunque nelle varie catacombe, tra cunicoli stretti e pochi salti della fede. Male, molto male, perché se il gameplay già in fase di esplorazione libera mostra decise lacune, figurarsi quando si tratta di percorrere spazi chiusi ed angusti, dove il nostro caro Arno farà sempre e comunque quello che gli pare, nonostante la nostra volontà. Anche le missioni sono decisamente troppo simili a quelle già saggiate in Unity e altri capitoli, con la differenza che in Dead Kings si è puntato molto sui puzzle. Componente per altro decisamente mal implementata, che oltre a non avere alcun senso logico in molti casi, si distacca totalmente dal gameplay di gioco e varianti. Per quanto riguarda le novità a livello di gameplay, non c’è da strapparsi i capelli, il che significa poche aggiunte e tecnicamente inutili. Partiamo dalla Pistola Ghigliottina, decisamente l’aggiunta più interessante di questo DLC. Mezzo mortaio e mezza ascia, questo bel souvenir che ci verrà donato nel progredire della storia è un’arma decisamente incantevole, ed anche se faciliterà di gran lunga le nostre operazioni di pulizia mandando a benedire la fase stealth è decisamente una gioia per gli occhi veder saltare in aria nemici come se non ci fosse un domani. La seconda e ultima aggiunta risiede invece nella Lanterna, che da fedele compagna di Arno ci farà compagnia nel nostro peregrinare nei sotterranei, permettendoci di avanzare tra pipistrelli e altri animali poco gradevoli, oltre che rendersi utile in vari puzzle. Quest’ultima ovviamente va caricata dai vari vasi di olio sparsi per la mappa, niente di difficile visto che quest’ultimi sono stati posizionati in grande quantità nei vari percorsi.

Insomma, misere aggiunte, missioni poco varie e uno story-line poco riuscito fanno di Dead Kings un DLC del tutto snervante e poco godibile, ma sempre gratuito ed è questa infine una delle maggiori consolazioni di questa mini avventura dell’assassino francese. Sul lato grafico, a parte la tristezza infinita che ci mette Franciade e le sue nebbie, non notiamo cambiamenti, a parte un frame-rate decisamente migliorato da Parigi, anche se non stabile come dovrebbe essere in un gioco di questo calibro. Chiudono il quadro il doppiaggio in italiano ottimo e una colonna sonora che accompagna sempre ottimamente le varie situazioni di gioco.


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