Assentire ad AdSense

Creato il 19 aprile 2011 da Duffy
Ragazzi, m’era venuta la stramba idea di iscrivermi al programma AdSense di Google. So di non avere tanti lettori - anche se ringrazio tutti quelli che si prendono la briga di leggermi-, ma era più per provare come utente.
C’è, naturalmente, un contratto da leggere ed io, che alla firma del mutuo di casa, di fronte a quelle pagine zeppe di tecnicismi e numeri fitti, mi sono affidata agli altri, ho voluto leggere.
Quando compro una medicina, leggo sempre le istruzioni. Non è una cosa tanto male, visto che una volta mi è capitato di vedermi assegnato per errore un farmaco che non mi serviva affatto, o altre di trovare più controindicazioni di quante potessi considerare sopportabili, e ho preferito utilizzare la pazienza come unico rimedio.
Allora, pur con l’occhio a mezz’asta, mi sono immersa nei fitti paragrafi.
La cosa si fa subito seria, e questo ci sta tutto, visto che parliamo di un contratto e dei soldi.
L’aria diventa minacciosa in certi punti, ma io continuo a pensare che ogni contratto sia più serio della realtà, e che, alla più brutta, non mi daranno un euro.
C’è anche scritto che se Google, nella sua infinita saggezza, ti ritiene indegno di avere un account per il suo programma di guadagno, può chiuderlo. E la cosa è irreversibile.
Qui mi viene un po’ da pensare, e mi chiedo se, anche ingenuamente, uno possa fare qualche errore e vedersi omesso da opportunità, anche per il futuro.
Direte voi: Vabbè, ma si sa che basta non autocliccarsi, o utilizzare espedienti fraudolenti per portare tante false visite. Tu neanche sapresti dove andartelo a procurare un programma generatore di falsi click.
Questo è vero, ma, a parte il fatto che a sentire il tono del contratto, sembra che Google mandi suoi emissari sotto le mie finestre, per sapere se telefono agli amici e chiedo loro qualche visita, il problema è un altro. E’ vietato manomettere gli annunci, o seguire male le istruzioni di Google per inserirli.
Magari si tratta di una procedura pensata per le scimmie, e ci capiamo la prima volta, ma magari no. E se mi sbaglio?
Ok, ok, non sarà così assurdo, se no non ci sarebbero tante barre AdSense in questo mondo virtuale.
Però, continuando a leggere, arrivo a un punto che mi ha fatto fermare come un cavallo davanti a quelle cavolo di staccionate nel salto ad ostacoli:
- intraprendere qualsiasi pratica o attività che, nell’opinione di Google, si rifletta in modo negativo su Google, o sia comunque tale da svilire o sminuire la reputazione o la notorietà di Google.
E se io, in barba al mio lavoro nel web marketing, e in piena libertà, vorrò scrivere che Google fa schifo? Mi chiudono? O sono previste anche pene corporali?
Come scrivevo nel post Think again, ormai c’è la fasulla convinzione che questi nuovi colossi siano più buoni dei vecchi dominatori del mercato: Coca Cola e McDonalds a morte, Google e Facebook alè!
Roba da banchi della scuola….
Più o meno lo stesso ragionamento strampalato che fa credere alle persone che la tv fa male, ma otto ore di computer no.
Io penso che avevo un problema prima, quando passavo ore davanti alla tv, e ne ho uno ora, che, con il fatto di dover scrivere e far ricerche in internet, chattare con i colleghi lontani in skype, perdo pure un altro po’ di tempo a cazzeggiarci, davanti a questo schermo, e la sera non mi trovo più la riga del sedere.
Queste sono considerazioni che certi web-tossici non fanno, completamente ofuscati dall’idea che qui ci sia il bene.
Se venite da me, e mi dite che avete un sito scassato, o non lo avete, e volete far conoscere la vostra attività, parleremo di tutte le possibilità per apparire al meglio sul web.
Ma il web è lo strumento, non il fine!
E Google è immenso, almeno per quello che dà agli utenti, ma non è fatto da paladini del bene. Si tratta comunque di capitalisti.
Ed io per ora rimango a osservare un altro po’, che è meglio.

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