ASSISI. Il sindaco Lunghi: "Il vero cambiamento dovrebbe passare attraverso un'autonomia più concreta dell'ente".

Creato il 09 ottobre 2015 da Agipapress
ASSISI. "Un incontro importante, una bellissima esperienza con i sindaci lomellini e Regione Lombardia che ha confermato e consolidato l'importanza dei Comuni in Italia, le realtà istituzionali più semplici e vicine ai cittadini".
Sono le parole di Antonio Lunghi sindaco di Assisi, che si concede alla stampa dopo aver ospitato la delegazione lombarda in occasione dell'annuale rito di perpetuazione della lampada votiva di San Francesco, il Santo a cui è strettamente legata l'identità culturale della piccola città umbra, e che rappresenta allo stesso tempo un collante significativo tra la vita religiosa e la vita istituzionale. 

"Il Comune di Assisi nasce nel 1198 - spiega Antonio Lunghi - In piazza del Municipio c'è il tempio dedicato alla Minerva che fu il primo palazzo Comunale nel 1215, più o meno il periodo in cui è vissuto San Francesco, la cui vita è connessa a quella del libero Comune". 
Il primo cittadino spiega infatti che Assisi, con poco più di 28.000 abitanti, è stata comunque considerata "Città" con l'appellativo di "Serafica Civitas" (che compare sullo stemma), per l'importanza della sua storia. 

la lampada votiva di San Francesco

"E' nei comuni che gli italiani vedono rafforzarsi la propria identità come popolo - continua il sindaco Lunghi - e a nulla sono valsi i tentativi amministrativi che ci sono stati nel corso degli anni di scardinare questa realtà". 
Seppure con vocazioni e abitudini diverse da quelle dei comuni della Lombardia in generale, anche l'Umbria, e nel caso specifico Assisi, risente delle stesse problematiche già riscontrate in più enti locali, quelle determinate dal Patto di stabilità, ai tagli e alle imposizioni da parte del governo centrale. 
"Non c'è una ricetta che possa valere in assoluto per risollevare le sorti dei Comuni - spiega Antonio Lunghi - il vero cambiamento dovrebbe passare attraverso un' autonomia più concreta dell'ente, che per ora rimane imbrigliato da mille leggi e trafile burocratiche che spesso non tengono conto delle esigenze del territorio. Ad Assisi per esempio sono quasi scomparsi i contributi da parte dello Stato e dobbiamo comunque fare quadrare i bilanci, quindi che almeno ci lasciassero liberi di scegliere come amministrare". 

da sinistra: Arnaldo Fortini e Monsignor Placido Nicolini

Religioso ma anche istituzionale, il viaggio in Umbria di sindaci e amministratori lombardi ha permesso un importante confronto sul tema mentre Assisi si conferma come la piccola realtà che custodisce l'essenza dell'importanza dei Comuni di tutta Italia. 
"Il rito di perpetuazione della lampada votiva si deve al grande sindaco Arnaldo Fortini, che ha amministrato Assisi dal 1924 al 1944 - racconta Lunghi - e che, nel 1939, insieme con il Vescovo Monsignor Placido Nicolini, ha riconosciuto in San Francesco e Santa Rita le due figure di Santi Patroni. Da allora, ogni anno una regione italiana diversa offre l'olio per alimentare la lampada del Santo che non deve spegnersi mai.". 
di Lara Morano.