La banalità nelle trame la mal tollero, ma ancora di più non sopporto veder dare per scontato un pubblico stereotipandolo. Giovani non vuol dire stupidi, quindi basta con le pellicole adolescenziali ambientate nell'high school di turno con le classiche stronze bullette e il capro espiatorio sfigato che alla fine della favola subisce il restyling. Alla lunga questa "tiritera" stanca anche il più transigente tra gli spettatori.
A.S.S.O. nella manica purtroppo è l'ennesimo film del genere che ha bisogno del brutto anatroccolo, da trasformare in cigno, per far cassa al botteghino. Non dico di privare il pubblico teen di pellicole edulcolorate, però almeno avere la decenza di non volere sfatare lo stereotipo del cesso del liceo con lo stereotipo del cambiamento pro-rivincita sociale.
È un'impasse da superare perchè non si può girare un film che condanna le etichette appioppate alla gente, ettichettando il pubblico a cui è rivolto. Questa è mancanza di fiducia nei teenager, che non li si pensa in grado di apprezzare trame più oneste e schiette.
Bullismo, il ballo della scuola, la reginetta del ballo, la secchiona bruttina, il figo che apre il suo cuore alla sfigata. L'equazione del teen movie è garanzia del minimo sforzo per una massima resa, che, però, almeno al box office tarda ad arrivare.
Abbiamo la cyberspia della scuola che strizza maldestramente l'occhio a Gossip Girl, una Regina George col sogno di entrare nel casting di un reality show, la stima ritrovata riversata nell'audacia di entrare negli spogliatoi maschili, come avevamo già visto fare alla Cinderella del 2004, la cotta di turno scaricata per l'amico di sempre, già visto in originale e in remake con LOL, i vicini di casa destinati a mettersi insieme al ballo della scuola come in Boygirl, la derisione pubblica della ragazza sfigata che fa cose strambe alla Jenna Hamilton di Diario di una nerd superstar.
Ritengo quindi che A.S.S.O. nella manica sia un film strettamente rivolto a un pubblico young ancora vergine della visione delle pellicole a cui è stata rubata l'originalità.