Vittorio Pisani
Se avessero inventato nella sceneggiatura che il capo della squadra mobile di Napoli veniva rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, falso e favoreggiamento, sarebbe sembrato un azzardo eccessivo, un paradosso. E se avessero poi inventato che lo stesso personaggio, dopo tre anni di «oscuramento giudiziario», veniva completamente scagionato, assolto e riabilitato, sarebbe sembrato uno stucchevole lieto fine.E invece è successo davvero: la fiction «Sotto copertura», prodotta da LuxVide per Rai Fiction, racconta proprio la storia di Vittorio Pisani e dei suoi uomini, ma non si tratta di un instant movie. «Avevamo iniziato a lavorarci nel 2011 — racconta il produttore Luca Bernabei — e quando è scoppiato il caso sono rimasto senza parole. Abbiamo ovviamente dovuto sospendere il progetto, che invece adesso cominceremo a girare».
Bernabei lo conosce bene Pisani: «È un uomo duro, ma rispettato da tutti. La squadra che dirigeva è una delle realtà poliziesche più importanti e complesse del nostro Paese, eppure lui girava senza scorta. Apprendendo dai giornali che era finito sotto inchiesta con accuse infamanti, sono annichilito. Lo chiamai subito e, in questi anni, abbiamo continuato a vederci: mai una parola fuori luogo, sempre fiducioso nella magistratura, sereno e a posto con la propria coscienza. Mi diceva “sono cose che possono capitare nel nostro mestiere, perché purtroppo quando indaghiamo sui delinquenti siamo costretti anche a frequentarli”. E pensare che era stato esiliato con foglio di via da Napoli, dove invece erano rimasti sua moglie e i figli: si può immaginare il dolore di quest’uomo».
Alessandro Preziosi, che interpreterà il superpoliziotto nella fiction, concorda: «Pisani fu sbattuto con troppa fretta in prima pagina come un criminale, prima ancora che fossero appurati i fatti per cui era indagato».
La serie di tv-movie parte dalla cattura del superlatitante Antonio Iovine: «È la prima volta che LuxVide si cimenta in un poliziesco di questo genere — avverte Bernabei —. Ma queste storie in tv vanno raccontate: storie di gente che, per uno stipendio modesto, rischia la vita, non conosce né sabati né domeniche e qualche volta è costretta a pagare di tasca propria la benzina per usare l’auto di servizio e svolgere il proprio lavoro. Devo ammettere che siamo fortunati perché la realtà ha superato la fantasia e abbiamo già la sceneggiatura praticamente scritta con tanto di happy end incamerato».
Intanto Preziosi pensa a come affrontare il personaggio: «Mi ha colpito la sua compostezza quando lo ritraevano in tribunale durante il suo procedimento. Un uomo tutto d’un pezzo, certo di aver fatto il suo dovere. La mia fortuna d’attore è di poter lavorare su un personaggio esistente, che è l’autore involontario della storia che andiamo a rappresentare. Le fiction non devono giudicare se la magistratura sbaglia oppure no ma non credo comunque che basterà una fiction per risarcire Pisani».
Emilia Costantiniper "Corriere della Sera"