Il team indipendente italiano MixedBag si presenta sulla scena mobile con un ottimo sparatutto tra tradizione e modernità
I torinesi MixedBag sono da tempo al lavoro su un interessante titolo in stile "metroidvania" chiamato Forma.8 su iOS, ma evidentemente non disdegnano digressioni alquanto diversificate in altri generi, sempre filtrate attraverso una visione alquanto stilosa e quasi astratta. A partire da un progetto legato ad un concorso dedicato agli sviluppatori indie ecco dunque arrivare Futuridium EP, un particolare sparatutto in 3D caratterizzato da uno stile grafico che richiama le atmosfere tipiche dello shooter spaziale anni 80, filtrate attraverso una visione originale: l'utilizzo di forme geometriche e colori netti, i volumi costruiti in maniera relativamente semplice risultano in questo modo propriamente alieni, come le strutture tridimensionali arcaiche dei primi giochi poligonali.
Corsa contro sé stessi
La sfida contro sé stessi è il nucleo dell'esperienza, partendo dalla disperata ricerca della sopravvivenza per arrivare fino alle vette dell'high score, Futuridium EP ci pone davanti agli elementi classici del videogioco: pericolo costante, precisione massima dei movimenti, tempo limitato e Game Over incombente. Per immergersi in un mondo così tipicamente videoludico bastano poche parole, perché il sostrato narrativo e le presentazioni verbose hanno poco a che fare con lo shooter spaziale classico, al limite la storia in stile The Last Starfighter la possiamo mentalizzare a modo nostro tra una partita e l'altra, come ai vecchi tempi. Nel gioco ci troviamo a guidare una navicella risucchiata in una particolare dimensione spaziale popolata da enormi navi da distruggere. La meccanica di gioco è un'attualizzazione piuttosto fedele del gameplay di Uridium ma trasportato in un ambiente tridimensionale, dunque è necessario volare radente alle complesse superfici di questi incrociatori, sfiorando pericolosamente le sporgenze e le estensioni geometriche e cercando di distruggere i cubi colorati di cui sono cosparsi. Questo è l'unico modo per ricaricare l'energia della navicella protagonista e per svelare, una volta eliminati tutti i cubi, il nucleo principale delle grandi navi in modo da poterle distruggere. Il concetto è semplice ma la sua esecuzione alquanto complessa, poiché le traiettorie da seguire per colpire i cubi richiedono manovre al limite della perfezione per evitare di schiantarsi sulle superfici, mentre l'energia della navicella decresce in continuazione, rappresentando di fatto un limite temporale estremamente esiguo per portare a termine i livelli.
Futuridium EP - Trailer di presentazione
L'uscita di Futuridium EP rappresenta un evento sotto diversi aspetti: è uno di quei giochi in grado di dimostrare che il mercato mobile (e prima di questo l'indie su PC) può essere un terreno fertile per la sperimentazione volta alla creazione di videogiochi veri, dal gusto tradizionale ma con taglio originale; rappresenta una riuscita attualizzazione in 3D del concept di un gioco uscito nel 1986 su C64 (e non è poco) e, infine, è un gioco sviluppato da un team italiano. L'astratta semplicità strutturale è il risultato del recupero degli elementi basilari dello sparatutto e può determinare un impatto alquanto destabilizzante per chi viene da esperienze più propriamente casual, così come il livello di sfida può risultare facilmente frustrante. Ma la navicella di Futuridium vola veloce sopra a questi problemi, ricordando a chi ha la sensibilità di coglierne il messaggio che la galassia ha ancora bisogno di eroi senza nome ma dai riflessi pronti, in grado di sacrificarsi per la gloria dell'high score.
Giorgio MelaniPro
- Originale esperienza audiovisiva
- Struttura semplice ma assuefacente
- Buona l'idea alla base dei controlli
Contro
- Livello di sfida che può risultare troppo alto
- Qualche incertezza nei controlli su iPhone