Non si trattava delle classiche pozze con ghiaccio di un certo spessore che ingloba foglie di varia foggia e diverso colore. Lo strato di ghiaccio, in realtà, era piuttosto sottile e sotto, si notava che l'acqua era ancora liquida; in alcune delle pozze, all'acqua si sostituiva un fango cremoso. Potrebbero sembrare condizioni non proprio ideali, e invece mi hanno regalato diversi spunti, soprattutto grazie al fatto che non si trattava del "solito gelo", ma di una forma intermedia (e aleatoria: in un paio d'ore s'è sciolto tutto!), che proprio per questo presentava grafismi interessanti.
Per le suddette due ore ho avuto l'impressione di essere su un piccolo aereo e di sorvolare i fantasmagorici paesaggi dell'Islanda, di cui la Rete abbonda in questo periodo (complice la "moda" di andare a fotografare la splendida isola del Nord Europa). Fatte le debite proporzioni, l'effetto è quello. Insomma, "ho volato basso"!
In alcune delle pozze si creavano dei disegni vagamente antropomorfi; in questo caso sembrava di volare al di sopra degli enormi disegni creati dagli indigeni in diverse parti del Mondo, e specialmente in Sudamerica. A volte stringere lo sguardo, vuol dire ampliare la fantasia!