Recensione
- Apathia Records
- Anno: 2015
Eccoci finalmente fuori le lande compassionevoli di Alcest per ritrovarci in un terreno incontaminato, di frontiera senz’altro e ben più (pre)potente.
C’è tutto in questa formazione, tutto quello che la Francia non ha tra i suoi tipici luoghi comuni: prog, death, speed e screamo. Quattro punti cardinali dove dirigersi a seconda delle tracce in un’avventura sonora dal retrogusto tagliente.
Forse gli Atlantis Chronicles ricordano i Bal Sagoth di “Battle Magic”, ma con sonorità molto più dolci rispetto alle rivali terre inglesi, o magari rimandano ai Nekrogoblikon ma, tuttavia, l’originalità del quintetto francese si comprende appieno solo dopo ripetuti ascolti, per essere sicuri di non ricadere nella ricerca di similitudini. C’è da dire anche che in Francia regna sempre più una vaga aura di post/symphonic black, quindi per un gruppo death è necessario decisamente giocare con le improvvisazioni, tanto meglio se spingono in digressioni ritmiche e assoli psichedelici.
Le varie tappe in Francia e in Belgio programmate per tutto il 2016 permetteranno al gruppo di testare l’attitudine live, alla ricerca di ulteriori miglioramenti che potrebbero corrispondere, per esempio, ad una maggiore organicità del sound. Per gli amanti del death la band potrebbe rappresentare comunque un prospetto da osservare attentamente nel corso della sua progressione.
TRACKLIST
1. The Odysseus
2. Otis Barton
3. Back to Hadotopia
4. Within the Massive Stream
5. Upwelling Pt. I
6. Upwelling Pt. II
7. Lights and Motions
8. I, Atlas
9. 50°S 100°W
10. Modern Sailor’s Countless Stories
LINE-UP
Alex Houngbo – chitarra e cori
Sydney Taieb – batteria
Antoine Bibent – voce
Jérôme Blazquez – chitarra
Simon Chartier – basso
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