Tra gli altri, i nomi da tener d’occhio per la lotta al podio sono quelli di Stefano Braga, 20enne piacentino, e del modenese Riccardo Serra. “Hanno vissuto una brillante stagione indoor e sarà dura arrivare davanti a loro, specialmente a Stefano, che da settembre ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’atletica”. Un aspetto non trascurabile, considerato che il passaggio nella categoria promesse è un’incognita per molti atleti soprattutto per le scelte scolastiche intraprese al termine delle superiori. Gabriele Parisi si è iscritto al Politecnico, ma nonostante questo ha deciso di continuare nella sua disciplina, trascinato da una grande passione: “spesso è difficile trovare energie fisiche e mentali, oltre che il tempo, per allenarsi. Ma con un po’ di organizzazione e forza di volontà non è impossibile”.
L’amore per i salti nacque un po’ di anni fa: “ho giocato molto tempo a basket finché durante una partita non mi infortunai al mento” ricorda Gabriele, “fui costretto a fermarmi e mio papà mi convinse a provare l’atletica. Così una sera andai al Nebiolo e trovai il gruppo dell’alto seguito dalla mia attuale allenatrice, Valeria Musso; fui subito accolto da tutti, arrivarono i primi risultati e non smisi più”. Nel 2011 la decisione di passare al lungo e al triplo: “quello è stato fin qui il mio anno migliore. Ricordo le partecipazioni ai Mondiali under 18 e a un’altra manifestazione europea giovanile, due esperienze fantastiche già solo per il fatto di indossare la maglia azzurra”.
Nel suo futuro Gabriele Parisi vede ancora parecchi salti; le indiscutibili doti da sprinter e di resistenza alla velocità non gli faranno cambiare disciplina, almeno per il momento: “mi piacerebbe riprovare i 100 metri e l’alto, ma solo per gioco o per testare la forma fisica. Continuerò invece a lavorare sodo sul lungo e sul triplo”. Tra due fine settimana ci saranno i Giochi del Mediterraneo U23: “Alle prossime gare internazionali non ci penso” conclude, “adesso l’obiettivo è fare un bel Campionato Italiano, cercando di divertirmi dal primo all’ultimo salto”.