Poco più che sessantenne è scomparso il 21 marzo di quest’anno. Ieri, 12 settembre, tutta Italia ha voluto ricordarlo con il “Mennea Day”, una manifestazione che ha coinvolto moltissime città della penisola portando nelle strade e nelle piste di atletica ragazzi e adulti, per una gara (non agonistica) sui 200 metri. Una data non casuale, scelta per celebrare la “Freccia del sud” nell’anniversario del record mondiale stabilito a Città del Messico nel 1979, quel 19’’72 (tuttora primato europeo), rimasto imbattuto fino al 1996.
A Torino, il teatro dell’evento è stato via Roma, nel tratto compreso tra piazza Castello e piazza San Carlo. All’ora del crepuscolo sono partite le prime batterie di appassionati: ragazzi di ogni disciplina sportiva, personaggi politici ed ex atleti nazionali. Per tutti una grande festa di sport, con la possibilità per ognuno di correre la distanza del fenomeno di Barletta, ricordando le mitiche Universiadi messicane e l’oro olimpico conquistato a Mosca nel 1980.
“È doveroso celebrare un uomo che ha dato così tanto al nostro paese” è il pensiero di Ivo Marco, presidente di Safatletica. “Complimenti al Comitato Provinciale che ha saputo legare le società di atletica della città; tutti insieme abbiamo organizzato una serata particolare ed elegante, in cui anziani e bambini hanno corso insieme in un’atmosfera fantastica”. Forte la risposta universitaria: “Mennea rappresenta tutto lo sport, non solo l’atletica” afferma Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino, “per questo motivo siamo qui con molte sezioni, dal triathlon al rugby, dal basket all’orienteering”.
Pietro Mennea fu atleta dotato di talento incredibile, unico azzurro nella storia capace di infrangere (e non di poco) il muro dei 20 secondi sui 200 metri. Tutti ricordano l’impegno nel lavoro quotidiano e la voglia di vincere, l’intelligenza e il carattere forte. Un campione a 360 gradi, capace di lasciare un segno incancellabile nella propria generazione e in quelle a venire.
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