Attaccati al tram: la mia vita sul 4. Intro

Da Stanford @stanfordissimo
Lo diceva sempre la mia mamma, docente di rinuncia con cattedra in sconfitta. Lo diceva a mio padre per chiudere un argomento o a noi figli per chiarirci quanto avremo potuto aspettarci dalla vita: t'attacchi al tram. Per questo non ho mai capito perché odiasse tanto il fatto che mi fossi trasferito a Milano, dove a differenza di Genova i tram ci sono ancora. Ed io ai tram mi ci sono attaccato davvero! Anacronistici e sferraglianti, scorrono tra il futuro urbano incuranti della propria adeguatezza, ancorati alle loro rotaie come le vecchie alle loro brutte maniere, i tram sono per me una fonte di grande ispirazione. È sui tram che siamo forzati a renderci conto che gli altri esistono, presi come siamo dalla vita moderna che ci vuole isolati e connessi. Ricordo ancora bene i rumori la prima volta che ci salii sopra. Il clangore assordante delle sue porte e il legno delle pedane che ti aiutano a salire, ricordavano le carrozze principesce trainate dai cavalli che l'elettricità aveva sostituito, senza però togliere nulla al fascino di quel trasporto antico. Richiudendosi dietro di te promettevano di portarti a destinazione certa ma con la calma che abbiamo tutti perso da un pezzo. Col tempo di questi ne sono rimasti relativamente pochi in città, sostituiti da più o meno degne pantomime in salsa design,che più spesso che volentieri, si guastano sul più bello per un software che non funziona. Quello che invece non cambia mai e' il meeting umano che frequenta i mezzi pubblici. Quello che io adoro e detesto come si fa coi mariti. Quello a cui i binari promettono un percorso che però, come la vita, non è mai privo di scossoni, arresti, partenze repentine, cadute e colpi di scena! Per questo la mamma aveva ragione nel dire che bisogna attaccarsi al tram! Il mio tram e' il numero 4. Lo prendo ogni mattina per raggiungere la metropolitana. Non c'è giorno in cui non mi stupisca con qualcosa e a dirvela tutta lo aspetto sulla banchina come un   bambino aspetta un misterioso pacco regalo.     
Cosa conterrà oggi? Una anziana signora nevrotica o una rumorosa scolaresca? Una sfilata di moda Trash o un the delle cinque fra amiche? Una cosa e' certa: se sei pronto a tutto non sarai mai deluso. Ogni giorno il 4 parte da quella che una volta era aperta campagna per raggiungere le blasonate zone centrali di Milano e solo per la lunghezza e varietà del suo tragitto mi dico che ad una certa età sarà ancora il mio miglior amico.. Mi basterà avere le gambe sufficientemente buone da arrivare a prenderlo per poi spendere qualche ora da capolinea a capolinea con la certezza che non sarò solo. In questo senso ci si può "attaccare al tram" anche come affezione, come un modo per rimanere in contatto col mondo, in quell'eta' in cui il mondo sembra di nuovo troppo grande per camminarlo. Sono molti oggi a provare un certo disagio per i tram, preferendo la celere frenesia della metropolitana così simile a quelle ragazze indaffarate e caotiche di cui è piena la città. Se impossibilitati ad usare l'automobile molti si ritrovano sui tram a sorreggersi agli appositi sostegni coi mignoli o a sperimentare ipotetici quanto improbabili equilibrismi per non toccare nulla! 
È curioso come la paura di una ipotetica verruca possa favorire ben più complicate procedure di riabilitazione per lussazioni o fratture di cui poi il tram viene ingiustamente dichiarato responsabile! Ancora una volta la raccomandazione "attaccati" della mamma sembra avere un suo perché. Il prediligere il tram di superficie alla metropolitana ha anche una valenza terapeutica anti stress. Di cosa siamo più poveri oggi se non di tempo? Per tale ragione quale ricchezza sarebbe più seducente da possedere se non quella di aver tempo da perdere? Ritengo un autentico lusso oggi concedersi un ora di tram per raggiungere luoghi che in meno di venti minuti raggiungerei con la metropolitana e questo mi fa sentire davvero Upper class. Senza contare il paesaggio esterno e  umano che mi offre. Nel mio lavoro di acconciatore non c'è trendsetting migliore del tram per farmi capire quanto bisogno ci sia delle mie competenze in questa città e per lasciarmi intuire cosa le donne " si metteranno in testa" nei prossimi tempi.
E poi ci sono loro; i tranvieri !!!! Vere icone popolari di quel certo non so che. Divisi  tra il fascinoso  conducente a cui "e' vietato parlare" e la logica goliardica da spogliatoio nei cambi turno, ti offrono  coi loro occhiali a specchio fantasie erotiche low-cost o barzellette sconce su cui ridere chiedendo informazioni. Quante volte li ho visti fissare dallo specchio la signora bionda con le gambe accavallate  certi di non essere visti come delle rotaie sulle quali scorrono! E quanti dallo stesso specchio mi sono ritrovato a fissarne curioso.  Così simili alla figura del bagnino i tranvieri sono rassicuranti e al tempo stesso ruvidi: ci portano in un viaggio breve simile ad  una avventura da bar e li lasciamo scendendo con la speranza di rivederli ancora.  Che ne dite di prendere un biglietto ora e seguirmi nel favoloso mondo di personaggi che vi farò conoscere?   In carrozza amici il viaggio ha inizio. 


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