Poi, da chi avrebbero ricevuto questi ordini? E perchè? Tutto lascia supporre che si sia trattato di una deliberata aggressione ai danni dell’Ariete, probabilmente non contro la specifica imbarcazione ma contro un generico peschereccio italiano, allo scopo di dare un segnale forte circa le pretese libiche sulle acque internazionali. Diventano quindi molti più gravi le asserzioni del Ministro Frattini che, affermando che il motopesca italiano “sapeva di pescare illegalmente”, conoscendo i dati GPS e presumibilmente anche le dichiarazioni dei nostri militari imbarcati sulla motovedetta libica (nostra in realtà ma in loro possesso in virtù dei trattati anti immigrazione) implicitamente legittima le pretese del colonnello Gheddafi di avanzare la linea della acque territoriali.
Gravissimo poi il silenzio televisivo calato sulla vicenda. Non se ne parla da giorni. Perché?