Almeno due caschi blu tanzaniani della missione Onu in Repubblica Democratica del Congo (Monusco) sono rimasti uccisi in un’imboscata, la cui responsabilità è stata attribuita a un gruppo ribelle. L’attacco è avvenuto nella serata di ieri nei pressi della base di Mavivi, nel territorio orientale di Beni. Altri tredici caschi blu, secondo un bilancio provvisorio, risultano feriti, mentre quattro sono dati al momento per dispersi.
Secondo Amisi Kalonda, funzionario che amministra il territorio, a condurre l’imboscata contro il convoglio dei militari tanzaniani sarebbero stati uomini delle Forze democratiche alleate – Esercito nazionale per la liberazione dell’Uganda (Adf – Nalu). A questo gruppo ribelle ugandese sono stati attribuiti in passato anche attacchi contro le forze armate congolesi (Fardc) e stragi di civili all’arma bianca.
In questa stessa area le Adf si stanno scontrando da domenica con le forze armate, in scontri dall’esito incerto ma sanguinosi: secondo le Fardc i morti sono stati 20 (di cui 16 tra i ribelli e 4 nell’esercito), mentre diverse sono le cifre fornite dalla società civile locale, che parla di 28 uccisi solo tra i soldati, senza poter specificare il numero delle perdite in campo ribelle.
“Tristezza e collera” per l’accaduto sono state espresse dal responsabile della Monusco, Martin Kobler. Non è la prima volta che nelle ultime settimane le forze Onu vengono attaccate direttamente. Lunedì, nella stessa zona, un elicottero su cui viaggiava il comandante della missione era stato costretto ad atterrare dopo essere stato preso come bersaglio da uomini armati ancora non identificati.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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