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Attacco No Tav a Chiomonte: ipotizzato il tentato omicidio

Creato il 16 maggio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Nella notte del 15 maggio 2013, ci sono stati assalti al cantiere di Chiomonte da parte di alcuni manifestanti No Tav.

Ipotizzato il tentato omicidio per gli incidenti di Chiomonte

Una bandiera No TAV
Foto VivianaG, licenza CC BY-SA-NC

L’attacco è stato brevissimo, della durata di pochi minuti intorno alle 3 del mattino, tuttavia sufficienti per la creazione di ingenti danni. Messo in atto da circa una trentina di uomini con il viso coperto, ha visto la distruzione di cancelli e recinzione dell’area dei lavori e il rallentamento dei poliziotti attraverso l’utilizzo di cavi d’acciaio, per poi culminare in un lancio di un armamentario che comprendeva bombe carta e bottiglie esplosive, alcune lanciate come diversivo; tra queste ultime, due molotov sono state dirette contro gli agenti e una ha colpito un compressore. Le forze dell’ordine sono riuscite a sedare l’attacco con lacrimogeni e idranti.
Condannati a gran voce dall’opinione pubblica, nelle ultime ore sta prendendo forma per la Procura l’ipotesi di tentato omicidio, mentre è stato aperto un fascicolo contro ignoti.
Le prime indagini sospettano inoltre che l’attacco notturno non sia effettivamente riconducibile ai No Tav “ufficiali” ma ad una frangia parallela che avrebbe agito senza nessun consulto con i manifestanti canonici.
Angelino Alfano ha additato l’accaduto come “fatti gravissimi ed esecrabili” aggiungendo che “lo Stato non si lascia sopraffare dai delinquenti che forse la notte scorsa volevano uccidere.”
Roberto Cota ha indetto a Torino un comitato per la sicurezza con la presenza di Maurizio Lupi, il vicecapo vicario della Polizia di Stato Alessandro Marangoni, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, il procuratore Gian Carlo Caselli e il questore di Torino Antonino Cufalo.
Inoltre, ad attirare l’attenzione della Digos e della Magistratura è stato anche un messaggio lasciato su un blog No Tav, ritenuto correlabile alle mosse del gruppo “non ufficiale”,: “Gli operai che lavorano al cantiere Tav di Chiomonte hanno compiuto una scelta egoista che li mette fuori dalla comunità e li condanna a una difficile convivenza con il territorio.”
I lavori sono proseguiti senza ulteriori episodi violenti e una decina di No Tav sono impegnati in un presidio pacifico.

articolo di Giulia Porzionato.


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