Attenti a quei due

Creato il 28 agosto 2011 da Sabato83

Non amo particolarmente il cabaret, specialmente se sono sempre gli stessi personaggi a portare avanti l’intero spettacolo. Detto questo, non posso negare di essermi divertito ieri sera. Gennaro e Margherita Sogno sono molto bravi e molto preparati. Purtroppo non posso dire lo stesso per la parte registica. I due sono bravi nel loro compito d’attore, ma si sentiva una forte mancanza di regia, che faceva fortemente notare distacco tra uno sketch e l’altro, e creando molti, troppi tempi morti. Questo ha reso lo spettacolo particolarmente lungo ed un po’ ripetitivo. Bella l’idea di riportare il varietà del secolo passato sulle scene d’oggi. Sono abbastanza giovane per poterli ricordare tutti, ma è stato comunque bello riconoscere alcuni e divertirmi con gli altri. Insomma, un bello spettacolo, una bella idea, delle belle interpretazioni e bella presenza scenica che con una migliore regia potrebbe rendere molto di più.

Presentazione

Attenti a quei due! è il nuovo spettacolo di Gennaro De Mita e Margherita Sogno, riadattamento del fortunato “Noi, voi e … un po’ di teatro” rappresentato sui palcoscenici di mezza Italia, viaggio nel mondo del varietà italiano con canzoni, macchiette e sketch.
Genericamente quando si parla di varietà si intende tutta la composita tradizione della comicità popolare italiana del Novecento, ma in realtà essa si è sviluppata lungo le direttrici, teatralmente autonome, del caffè concerto, del varietà, dell’avanspettacolo, della rivista e infine della commedia musicale, abbracciando un arco di tempo che va dall’ultimo decennio dell’Ottocento agli anni ’60 del secolo successivo. L’origine comune è d’importazione francese, sul modello del cafè-chantant ovvero spettacoli di comici, duettisti e cantanti su pedane costruite all’aperto accanto ai tavolini dei cafè più lussuosi della città. Sul finire dell’Ottocento la moda del caffè-concerto prese piede anche in Italia. Nacquero così spazi appositi per questo tipo di spettacoli, nei quali dare rappresentazioni in ogni periodo dell’anno. Il primo locale di questo genere fu il Salone Margherita di Napoli inaugurato nel 1890. Sebbene il caffè-concerto fosse uno spettacolo per ricchi presto divenne una moda anche tra i meno abbienti. Nacquero così in breve tempo locali in molte città, accanto a mercati e stazioni, dove si esibivano anche ballerine, imitatori ed attori drammatici che rappresentavano a puntate grandi romanzi d’appendice riscritti per la scena, una sorta di soap opera d’epoca. Il varietà rappresenta il naturale sviluppo artistico del caffè-concerto. Nei primi anni del Novecento vengono inaugurati a Roma il Teatro Jovinelli da Raffaele Viviani e la Sala Umberto da Ettore Petrolini che assieme al Salone Margherita rappresentano le cattedrali del genere. In questi luoghi lussuosi e ben frequentati gli impresari riunirono i migliori comici, duettisti e cantanti, ma anche ballerine, maghi, giocolieri. Siamo a metà degli anni ’10 e la guerra scalfisce le abitudini dell’Italia lontana dal fronte. È da questo che il Varietà trae la sua energia maggiore, arrivando a essere unica forma di spettacolo nazionale, emblema dell’unita d’Italia: vi si recitano e cantano testi scritti in tutti i dialetti. In questi anni nacquero e prosperarono alcuni fra i massimi artisti teatrali. Fra tutti Nicola Maldacea, cantante napoletano che inventò la “macchietta” ossia la canzone comica in versi di forte carica satirica; Leopoldo Fregoli, imitatore straordinario capace di cambiare decine di fattezze e abiti nel corso di una sola serata; Ettore Petrolini, autore di straordinarie parodie; Raffaele Viviani, creatore di caratteri comici e drammatici rimasti nella storia di tutto il teatro del Novecento. Oltre alla macchietta, il varietà diede corso a una ricca produzione di canzoni popolari, monologhi, sketch e parodie. Tutto ruotava intorno a una trovata (per lo più comica) legata all’equivoco e al doppio senso più o meno spinto. Nei primi tre decenni del Novecento il Varietà ebbe un successo popolare e mondano strepitoso, non paragonabile ad alcun altro genere di spettacolo dell’epoca.
Dopo oltre un secolo Gennaro e Margherita fanno rivivere gli anni d’oro del varietà, con le più divertenti macchiette e canzoni, mettendo in scena le abitudini e i difetti di ognuno, con quell’autoironia che trascina l’uomo a ridere di sé.

Info


REGIA Gennaro De Mita | ATTORI Gennaro De Mita, Margherita Sogno | COSTUMI Roberto Ragone | Luci e Suono Nicola Piccino | COMPAGNIA I Canova

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