Ricordate la storia di “cappuccetto rosso”? vi ricordate del “lupo” della fiaba? Bene, allora prescindete dalle varie letture, simboliche, psicanalitiche o anche religiose, che di quella fiaba sono state fatte. Concentratevi sul lupo. Ma, anche qui, lasciamo da parte i poveri lupi “reali” che, secondo le moderne teorie etologiche, sono meno “lupi” di quanto si sia sempre pensato (in questo senso la storia del lupo di san Francesco d’Assisi ha, in un certo senso, “anticipato” le moderne conoscenze riguardo a questo animale. Ciò sia detto a salvaguardia dell’onorabilità di quella creatura così tristemente e ingiustamente famosa!).Concentriamoci sul lupo di cui parla la fiaba di “cappuccetto rosso”, il lupo dell’archetipico immaginario collettivo umano, quel lupo stretto parente, anzi forse dello stesso “casato” di quello della favola di Fedro (“Il lupo e l’agnello”: ve la ricordate? Altrimenti andate a rileggervela, perché può essere utile per capire ciò che andremo a dire). Solo che il lupo di Cappuccetto rosso appartiene a una “generazione” di molto successiva; è un lupo più evoluto,moderno, raffinato nelle strategie, quasi “tecnologico”, come le “guerre intelligenti” di oggi! “Quel” lupo, insieme con il suo antenato, un po’ più rozzo, di cui parla Fedro, può aiutarci a osservare da qualche altra“finestra” quella crisi economica e finanziaria la cui esistenza oggi, diversamente da qualche mese fa - ci viene continuamente ricordata (dal momento che è venuto il tempo di “battere cassa”).Non vedete infatti come, il lupo della fiaba di Cappuccetto rosso, è attento – diversamente dal suo antenato - a mostrarsi premuroso verso i problemi di Cappuccetto, a non apparire come lupo, a curare la sua immagine per rendersi accettabile, per ottenere consenso, per “bucare il video”, diremmo oggi? Ma, alla fine, l’obiettivo è lo stesso: mangiarsi la “pedina” Cappuccetto, o convincere il povero e ignaro “agnello” di essere, lui, la causa dei propri problemi!e e quindi di dover lui pagare il prezzo più alto!Beh! Il suo antenato – il rozzo lupo di Fedro – non avrebbe perso tanto tempo e risorse! Avrebbe fatto come facevano secoli fa quelle bande di masnadieri, veri gangster ante litteram, che erano, per esempio, i cosiddetti ”nobili”, nel periodo feudale! Di fronte alle crisi scaricavano, con la violenza, sulle masse dei contadini i costi più duri, mentre loro cadevano sempre “in piedi”! Quasi tutte le crisi economiche diventavano, perciò, per la maggior parte di loro, un affare! Che poi gli storici si affannino a dire che, per esempio, l’introduzione del contratto di mezzadria per superare alcuni aspetti della crisi dell’inizio dell’età moderna, abbia anche contribuito allo sviluppo dell’economia europea, è un’altra storia, che ogni tanto ci viene raccontata anche oggi! Come quando si dice che se la gente accetta di perdere il proprio posto di lavoro, il proprio tenore di vita, il proprio potere d’acquisto, la propria sicurezza per il futuro, le proprie libertà sindacali o civili, ecc., tutto questo servirà a far stare meglio i loro figli…un domani! O, come quando si cerca di far passare l’idea che il superamento delle crisi si può realizzare non immaginando un’ “altra economia”, o altre regole di “democrazia economica”, ma dirottando le risorse verso quelli che “cadono sempre in piedi”, o verso quelle forze economico-finanziarie e i loro referentipolitici, le cui strategie sono all’origine dell’attuale crisi! Magari in nome dell’ineluttabilità delle leggi dell’economia!È cambiato qualcosa oggi? Forse solo le tecniche di persuasione, forse l’uso spregiudicato del controllo dell’informazione, forse una più raffinata manipolazione del consenso, forse addirittura l’abilità di configurare l’immaginario e i miti collettivi! Senz’altro anche l’utilizzo, con l’ausilio di “lupi esperti”, di “numeri” non innocenti e non neutrali, l’adozione di procedure di quantificazione fondate su convenzioni, il far passare per misurazioni oggettive operazioni in cui sono determinanti decisioni politiche e anche interessi e rapporti precisi, pur se ignoti alla quasi totalità degli sprovveduti “agnelli” di oggi. (Vedi Laura Balbo in www.sbilanciamoci.info del 01/06/2010). E allora? Allora aprire gli occhi, allenare la mente, condividere altre finestre e altri “sguardi” sui problemi di oggi! Allora: “attenti al lupo!”
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