Eravamo al corrente della presenza di virus innocui, ma anche di virus responsabili di gravi patologie, di virus influenzali, intestinali, di virus a volte letali (come la più recente infenzione da ebola), quello che forse ancora non conoscevamo era l’esistenza di un “virus della stupidità“. E’ questa l’insolita scoperta fatta da alcuni ricercatori americani dell’Università Johns Hopkins di Baltimora il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Pnas.
Il virus che rende più stupidi esiste, è una realtà ed è identificato con il nome di ATCV-1 o chlorovirus, noto come uno dei più aggressivi agenti patogeni delle alghe verdi, ma presente, come evidenziato a seguito di un’indagine, anche nella gola del 44% delle persone analizzate. La scoperta del tutto fortuita è stata realizzata durante un esperimento scientifico il cui obiettivo finale non era per nulla quello di testare l’intelligenza del campione. Nella gola di alcuni organismi, oggetto dello studio, quindi, è stato individuato il virus in grado di influenzare l’attività delle aree cerebrali responsabili della memoria e delle facoltà intellettive. Tutte le persone in cui è stato rinvenuto il virus, infatti, hanno evidenziato, mediante la somministrazione di test specifici, un quoziente intellettivo più basso rispetto alla media degli individui. L’esperimento, inoltre, è stato condiviso anche in laboratorio su dei topi nei quali è stato iniettato il virus per verificare eventuali cambiamenti nelle loro funzioni cognitive: in tutto il gruppo di roditori contagiato, i ricercatori hanno osservato una minore capacità di attenzione e di ragionamento. Secondo l’autore della ricerca, il professor Robert Yolken, è questo un esempio di come microrganismi che portiamo in noi e che crediamo innocui possano, in realtà influenzare in maniera decisiva il nostro comportamento o le nostre abilità.
- Ricerca di: Università Johns Hopkins di Baltimora
- Pubblicata su: PNAS
- Conclusione: Il virus ATCV-1 presente nell’uomo è in grado di ridurne le facoltà cognitive