Campidoglio, il Presidio di Carteinregola, No Roma Capitale del Cemento e Salviamo il Paesaggio nella primavera 2013
Nelle ultime ore della consiliatura Alemanno l’Assemblea Capitolina aveva approvato una manciata di delibere urbanistiche, tra cui quella di Casal Giudeo, che avrebbe consegnato nuovi “diritti edificatori” all’ATER e a numerosi privati, nonostante il TAR avesse bocciato pochi mesi prima il ricorso di un altro richiedente. Carteinregola, Cittadinanzattiva Lazio e Italia Nostra hanno scritto al Sindaco e a vari uffici chiedendo di appurare i profili di legittimità della Delibera e il direttore del Dipartimento e il Segretariato Generale ne hanno bloccato la pubblicazione. Per questo una società privata ha chiesto un’audizione alla Commissione Urbanistica presieduta da Antonio Stampete (PD) che si è svolta l’11 settembre.
In calce pubblichiamo la precisazione del Presidente Stampete, giunta nel pomeriggio, dopo che Carteinregola aveva inviato a tutti i componenti della Commissione l’articolo che segue.
In pratica secondo il TAR la società ricorrente non ha diritto ad alcuna compensazione. Ciò nonostante la maggioranza guidata da Alemanno il 10 aprile 2013 porta in votazione la 69ª Proposta (Dec. G.C. del 6 agosto 2012 n. 51), che prevede di assegnare ad alcuni soggetti privati, nella stessa condizione della società ricorrente, un’edificazione di 1 milione 300.000 metri cubi, che viene approvata durante la famosa “Notte delle Delibere”, poche ore prima della scadenza dell’Assemblea Capitolina per le imminenti elezioni. Paradossalmente, nonostante il TAR si sia espresso proprio sul caso specifico di Casal Giudeo, la Proposta approvata viene motivata con il fine “di evitare un esito del contenzioso pendente che si annuncia con ogni probabilità sfavorevole per Roma Capitale atteso lo stato attuale della giurisprudenza amministrativa in materia di compensazione” [3]
Fortunatamente, con il cambio di maggioranza, molte delibere approvate in extremis passano al vaglio della nuova Amministrazione, che dovrebbe procedere a una minuziosa verifica della corretta applicazione delle regole a tutela del Bene Pubblico e fermare le delibere con profili di illegittimità. E proprio a proposito di Casal Giudeo, con una lettera inviata il 28 agosto al Sindaco [4], all’Assessore Caudo, al Segretario Generale Iudicello e al Direttore del X Dipartimento, il laboratorio Carteinregola ha chiesto di verificare la legittimità della Delibera, sospendendone immediatamente la procedura di approvazione.
Per questo non riusciamo a comprendere la scelta del Presidente della VIII Commissione Permanente Capitolina Urbanistica Stampete (PD), di concedere un’audizione, l’11 settembre, a un soggetto privato che avanza diritti compensatori su Casal Giudeo, analoghi a quelli respinti dal TAR, lamentando la mancata pubblicazione della Delibera. Ci auguriamo che la Commissione Urbanistica conceda analoga disponibilità di ascolto anche a Carteinregola, che insieme a No a Roma Capitale del Cemento ha promosso un presidio in Campidoglio per 4 mesi, proprio per evitare che l’amministrazione Alemanno riversasse sulla città e sull’Agro romano milioni di metri cubi di cemento in deroga al Piano Regolatore.
Il Sindaco Marino ha promesso nel suo programma di “Cambiare tutto”. Ci auguriamo che i segnali di cambiamento investano tutti i settori dell’amministrazione a partire proprio dall’Urbanistica, che in questa città per troppo tempo è stata più sensibile agli interessi della speculazione privata che alle ragioni del Bene Pubblico.
LA PRECISAZIONE DEL PRESIDENTE STAMPETE
Premettendo che all’Audizione era presente non solo un privato ma anche un soggetto pubblico, l’ATER [Azienda Territoriale per l'edilizia Residenziale del Comune di Roma], rappresentato dal Commissario Daniel Modigliani [5], Stampete ha spiegato che la Commissione concede la possibilità di essere ascoltati ai cittadini e ai soggetti interessati che ne facciano richiesta, dichiarandosi completamente disponibile a ricevere Carteinregola e i comitati che chiederanno un’audizione alla Commissione.
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[1] Piano Regolatore Generale – Norme Tecniche di Attuazione:
Art.19. Compensazioni urbanistiche
1. Il presente PRG assume il principio e l’obiettivo di attuare esclusivamente le compensazioni urbanistiche individuate in allegato A, come integrato con deliberazione di Giunta regionale n. 856/2004 di approvazione del “Piano delle certezze”, nonché le seguenti ulteriori compensazioni derivanti da successivi provvedimenti: comprensorio “Tor Marancia”, di cui alla deliberazione di Consiglio comunale n. 53/2003, con SUL da compensare pari a 608.250 mq; comprensorio “Casal Giudeo”, di cui alla deliberazione di Giunta comunale n. 125/2001, con SUL da compensare stabilita nella stessa deliberazione. [NB: il comprensorio Casal Giudeo a cui si riferisce il comma è un'area diversa da quella in questione, cioè quella di proprietà della Nuova Florim, per la quale viene sì riconosciuto il diritto alla compensazione, ma a fronte della cessione gratuita dell’area per realizzare verde pubblico]
[2] Scarica La sentenza del TAR del 29 novembre 2012 TAR-Roma-Sez2B-2012-11-29-09907
[3] Scarica la proposta 69/2012 Proposta_69 2012 Casal Giudeo
[4] Scarica la lettera di Carteiregola del 28 agosto 2013 Lettera Casal Giudeo 28 agosto per sito
[5] nominato il 27 luglio 2013 dal Presidente Zingaretti, l’architetto e urbanista Daniel Modigliani ha seguito in prima persona la nascita e lo sviluppo del Nuovo Piano Regolatore di Roma come direttore dell’ufficio Pianificazione e Progettazione dell’Amministrazione capitolina dal 2001 al 2008
CASAL GIUDEO: LA LETTERA DI CARTEINREGOLA DEL 28 AGOSTO 2013
La Delibera 20/2013 fa parte del gruppo delle Proposte urbanistiche (Proposta 69/2012) approvate nella notte del 10 aprile 2013, l’ “ultimo atto” dell’amministrazione Alemanno, che intendeva far passare decine di Delibere in variante al Piano Regolatore Generale, sversando milioni di ulteriori metri cubi di nuove edificazioni sulla Capitale. La manovra urbanistica, grazie soprattutto alla mobilitazione dei cittadini e dei comitati, tra cui Carteinregola, Salviamo il Paesaggio e No Roma Capitale del Cemento, si è poi ridotta all’approvazione di una manciata di delibere, ma alcune di queste rischiano adesso di diventare un devastante precedente nella storia della cementificazione della città. Ne è un esempio la Delibera di Casal Giudeo, che introduce un nuovo criterio per il calcolo delle cosiddette “compensazioni”, che potrebbe produrre una moltiplicazione di cubature da far impallidire le già cupe previsioni del Piano Regolatore e del recente “Piano Casa”.
Secondo il PRG approvato nel 2008, infatti, hanno diritto alla “compensazione”, costruendo su nuovi terreni, solo i proprietari delle aree divenute non edificabili in seguito al cosiddetto “Piano delle Certezze” del 1997, come esplicitamente sottolineato dall’ Art.19 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) “il PRG ha l’obiettivo di attuare esclusivamente le compensazioni urbanistiche individuate nell’allegato “A” [cioè le edificazioni soppresse dal “Piano delle Certezze”]. Sempre l’art.19 introduce, come eccezioni, Tor Marancia e una porzione dell’area di Casal Giudeo di proprietà Nuova Florim, per le quali viene sì riconosciuto il diritto alla compensazione, ma a fronte della cessione gratuita dell’area per realizzare verde pubblico. Nessuna ulteriore compensazione è quindi prevista al di fuori delle aree indicate nell’allegato, né nel rimanente comprensorio di Casal Giudeo, né in altre aree di Roma.
La precedente Amministrazione invece, sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato del gennaio 2012[i], ha ritenuto di riconoscere[ii] all’Ater e ad alcuni proprietari delle aree di Casal Giudeo, la compensazione dei “diritti edificatori”, con la previsione di un’edificazione di 1 milione 300.000 metri cubi, equiparando la loro situazione a quella oggetto della sentenza[iii] [Tor Pagnotta], motivando la decisione “anche al fine di evitare un esito del contenzioso pendente che si annuncia con ogni probabilità sfavorevole per Roma Capitale atteso lo stato attuale della giurisprudenza amministrativa in materia di compensazione”
In realtà ci risulta che la giurisprudenza comprenda anche numerose sentenze del TAR – successive alla precedente - in cui invece viene respinta la richiesta di compensazione per casi analoghi.
Resta il fatto che – pur non potendo prevedere l’esito dei ricorsi presentati dai proprietari delle aree di Casal Giudeo e le sue eventuali conseguenze per l’Amministrazione, possiamo prevedere con certezza quello che succederà se tale Delibera dovesse proseguire il suo corso: centinaia di proprietari che – come quelli di Casal Giudeo - hanno visto cancellare o ridurre l’edificabilità delle loro aree dal Piano Regolatore vigente, potranno chiedere al Comune la compensazione delle volumetrie. Compensazioni da attribuire, come previsto dal Piano, in modo proporzionale non alle cubature iniziali (del PRG del 1963), ma al loro valore potenziale, con un aumento vertiginoso dei volumi man mano che le nuove costruzioni si spostano nelle zone più periferiche.
Pertanto Vi chiediamo di verificare i profili di illegittimità della Delibera 20/2013, per i motivi sopraesposti, e visto anche il mancato parere indicato nella Delibera, dei Municipi[iv], sospendendo immediatamente la procedura di approvazione della variante urbanistica. Con l’occasione auspichiamo che sia impegno di questa Amministrazione provvedere al più presto a una revisione di tutti gli Atti urbanistici in corso relativi all’attribuzione di compensazioni, nella prospettiva di fermare l’insensato consumo di suolo da troppo tempo in atto nella Capitale.
Con l’occasione porgiamo i nostri migliori saluti
In fede
CARTEINREGOLA
[i] Il Consiglio di Stato, sez. IV, con decisione 119/212 del 16 gennaio 2012
[ii] Prima con una Delibera di Giunta (n.51 del 6 agosto 2012) poi con la Proposta 69 diventata, dopo l’approvazione il 9/10 aprile 2013, Deliberazione 20
[iii] Rispetto al caso Tor Pagnotta, in realtà la sentenza del TAR aveva negato i diritti edificatori, ma dopo la sentenza del Consiglio di Stato l’Amministrazione Alemanno non ha ritenuto di fare ricorso in Cassazione
[iv] ai sensi dell’Art.6 del Regolamento del Decentramento amministrativo