L’UVP vuole presentare un suo deputato alla Camera? Che potrebbe significare una decisione simile? Evidentemente la candidatura di Jean-Pierre Guichardaz non è stata gradita. Troppo di sinistra? Ma non è quella viériniana la parte sinistra dell’Union? Il neonato partito mostra i muscoli e questa eventuale candidatura ha tanto il sapore dell’estorsione: le regionali sono vicinissime. Eppure nelle assemblee di presentazione dell’UVP i “ribelli” unionisti hanno usato parole e propositi incoraggianti. Hanno detto di voler contrastare questo modo unilaterale di fare la politica. Di volere il nuovo (Guichardaz è il candidato più nuovo che abbiamo mai avuto!). E hanno parlato di dialogo. In realtà stanno facendo i loro conti con i numeri della politica di sempre. Quella che non si sopporta più. A loro non frega più di tanto far vincere la coalizione di centrosinistra piuttosto che quella del centrodestra, a loro basta il pareggio: la Morelli, candidata benvoluta da una parte e Rudy Marguerettaz dall’altra. Giusto per cominciare un “dialogo” con la Stella alpina e fare al Pd uno sgambetto, affinché non si monti troppo la testa. A Viérin e seguito, infatti, interessa solo creare per sé quell’autorità polico-elettorale che potrà determinare le future scelte. Al dialogo preferiscono il ricatto. Ai programmi e alle persone preferiscono i giochini sottobanco. E questi sarebbero gli unionisti buoni!