Trascorsi diversi anni durante i quali l'attività della nostra stella si era acquietata sino a toccare valori assoluti di minima attività, negli ultimi mesi pare sia iniziata in modo ufficiale "il nocciolo duro" del ciclo solare 24 che sta portando alla creazione di un discreto numero di macchie solari associate a tempeste elettromagnetiche e flussi di plasma che a tratti hanno colpito persino il nostro pianeta. Da segnalare la prima di queste intense tempeste solari, un'eruzione di particelle cariche elettricamente che si è abbattuta sulla Terra lo scorso primo gennaio 2014, sancendo l'inizio ufficiale di una fase atmosferica caratterizzata da un grande parossismo. L'eruzione del primo gennaio è stata immediatamente seguita da un secondo, più potente flare solare, classificato di classe X, lettera attribuita alle eruzioni solari più intense. Un'attività di grande impatto che è stata provocata dalla presenza di una grossa macchia solare, denominata AR1944, collocata sull'orizzonte occidentale. Una delle macchie solari più grandi dell'ultimo decennio, estesa superficialmente almeno sette volte il diametro complessivo della terra. La tempesta magnetica è stata seguita da un'espulsione di massa coronale (CME) che al contatto col nostro campo magnetico ha dato origine allo spettacolo delle aurore boreali che durante gennaio si sono verificate in grande numero sui settori europei settentrionali ma non solo. Le eruzioni solari avute in gennaio sono nulla, paragonate a quelle intervenute nella terza decade di febbraio. Una nuova regione, classificata AR1967, è già nota agli astronomi per aver determinato altri brillamenti solari da quando essa si è manifestata sulla superficie della stella all'esordio di questa intensa fase d'attività solare. A tal proposito, l'eruzione sprigionata da questa macchia solare in data 26 febbraio, appare come un vero e proprio record: classificata ancora una volta come SSA di classe X (la più potente in assoluto) si è verificata nel lembo sud-occidentale del sole e la sua traiettoria non ha interessato in modo diretto il nostro pianeta. qualora una tempesta di questa entità si fosse abbattuta sulla Terra, i nostri sistemi di telecomunicazione avrebbero potuto subire delle forti interferenze con tutte le problematiche che ne derivano. Questa zona del sole rimarrà comunque una sorvegliata speciale anche nel corso dei prossimi mesi. Molto difficile al momento stabilire il termine a questa fase così attiva legata al ciclo solare 24. Le previsioni in tal senso lasciano il tempo che trovano, siamo infatti già adesso in netto ritardo rispetto alle iniziali previsioni riguardanti il risveglio della nostra stella. Tempistiche verificatesi solo recentemente, con un ritardo di almeno un anno rispetto alla previsione originaria. Attualmente sotto analisi anche i potenziali effetti sulla circolazione atmosferica, tra cui citiamo il rinforzo della zonalità e l'avvento del fenomeno El Nino. Nella prima immagine abbiamo evidenziato la tempesta solare avvenuta lo scorso fine febbraio 2014, nella seconda immagine il numero di macchie solari presenti in questi giorni sulla superficie del sole.Fonte: http://meteolive.leonardo.it
Trascorsi diversi anni durante i quali l'attività della nostra stella si era acquietata sino a toccare valori assoluti di minima attività, negli ultimi mesi pare sia iniziata in modo ufficiale "il nocciolo duro" del ciclo solare 24 che sta portando alla creazione di un discreto numero di macchie solari associate a tempeste elettromagnetiche e flussi di plasma che a tratti hanno colpito persino il nostro pianeta. Da segnalare la prima di queste intense tempeste solari, un'eruzione di particelle cariche elettricamente che si è abbattuta sulla Terra lo scorso primo gennaio 2014, sancendo l'inizio ufficiale di una fase atmosferica caratterizzata da un grande parossismo. L'eruzione del primo gennaio è stata immediatamente seguita da un secondo, più potente flare solare, classificato di classe X, lettera attribuita alle eruzioni solari più intense. Un'attività di grande impatto che è stata provocata dalla presenza di una grossa macchia solare, denominata AR1944, collocata sull'orizzonte occidentale. Una delle macchie solari più grandi dell'ultimo decennio, estesa superficialmente almeno sette volte il diametro complessivo della terra. La tempesta magnetica è stata seguita da un'espulsione di massa coronale (CME) che al contatto col nostro campo magnetico ha dato origine allo spettacolo delle aurore boreali che durante gennaio si sono verificate in grande numero sui settori europei settentrionali ma non solo. Le eruzioni solari avute in gennaio sono nulla, paragonate a quelle intervenute nella terza decade di febbraio. Una nuova regione, classificata AR1967, è già nota agli astronomi per aver determinato altri brillamenti solari da quando essa si è manifestata sulla superficie della stella all'esordio di questa intensa fase d'attività solare. A tal proposito, l'eruzione sprigionata da questa macchia solare in data 26 febbraio, appare come un vero e proprio record: classificata ancora una volta come SSA di classe X (la più potente in assoluto) si è verificata nel lembo sud-occidentale del sole e la sua traiettoria non ha interessato in modo diretto il nostro pianeta. qualora una tempesta di questa entità si fosse abbattuta sulla Terra, i nostri sistemi di telecomunicazione avrebbero potuto subire delle forti interferenze con tutte le problematiche che ne derivano. Questa zona del sole rimarrà comunque una sorvegliata speciale anche nel corso dei prossimi mesi. Molto difficile al momento stabilire il termine a questa fase così attiva legata al ciclo solare 24. Le previsioni in tal senso lasciano il tempo che trovano, siamo infatti già adesso in netto ritardo rispetto alle iniziali previsioni riguardanti il risveglio della nostra stella. Tempistiche verificatesi solo recentemente, con un ritardo di almeno un anno rispetto alla previsione originaria. Attualmente sotto analisi anche i potenziali effetti sulla circolazione atmosferica, tra cui citiamo il rinforzo della zonalità e l'avvento del fenomeno El Nino. Nella prima immagine abbiamo evidenziato la tempesta solare avvenuta lo scorso fine febbraio 2014, nella seconda immagine il numero di macchie solari presenti in questi giorni sulla superficie del sole.Fonte: http://meteolive.leonardo.it