Attraversando il Perù – 3 – Da Lima a Paracas

Creato il 21 ottobre 2015 da Nictrecinque42 @LositoNicola

Domenica 30 Agosto, Lima ore 13.00.

Una volta conclusa la visita al Museo Larco Herrera, ci consultiamo con la guida per decidere se pranzare in città oppure metterci in viaggio verso Paracas e fermarci a mangiare in un buon ristorante durante il trasferimento. Per decisione unanime saliamo subito sul pulmino e, con un certo rimpianto, lasciamo Lima: ci aspettano 280 km. da percorrere prima di raggiungere la meta finale della giornata.

Uscendo da Lima per imboccare l’autostrada Panamericana Sud possiamo vedere con i nostri occhi il degrado della periferia della città: tutto un altro mondo si presenta al nostro sguardo stupito. Chilometri e chilometri di bidonville partono dai bordi della strada fino a estendersi sul fianco delle colline che circondano la città. In queste casupole fatiscenti vivono e dormono i contadini peruviani che hanno lasciato le campagne con la speranza di migliorare le loro condizioni di vita.

I lunghi trasferimenti da una città all’altra, in genere, sono noiosi, ma, essendo la compagnia affiatata e la guida simpatica, il tempo scorre veloce. Inoltre, guardando dalle vetrate del pulmino e filmando di tanto in tanto, ci rendiamo conto di quanto il paesaggio sia diverso da tutti quelli che abbiamo visto nei precedenti viaggi. Zone desertiche vengono improvvisamente sostituite da zone dense di vegetazione e altamente coltivate. Basta un rigagnolo che scende dalle montagne per far cambiare volto al paesaggio. L’autostrada che stiamo percorrendo costeggia sempre l’oceano e quindi possiamo intravvedere, di tanto in tanto, spiagge attrezzate che d’estate di sicuro sono meta ambita dagli abitanti di Lima. Incontriamo cave di sabbia e fabbriche di porcellana che sorgono isolate o, al più, in compagnia di una decina di casupole che immagino abitate dagli operai che lavorano lì.

Verso le 16, in prossimità di Cañete, ci fermiamo per pranzare nel ristorante El Piloto. Qui avremo delle vere sorprese gastronomiche: il menù è molto vario e i prezzi sono decisamente abbordabili. Peccato non sapere lo spagnolo, perché mi sarebbe piaciuto assaggiare piatti nuovi. Per andare sul sicuro ho fatto un giro d’ispezione fra i vari tavoli e ho chiesto informazioni direttamente alle persone che stavano gustandosi ciò che avevano ordinato. Ovvio che non ho capito del tutto le risposte dei commensali peruviani ma dall’espressione sorridente del loro viso ho capito che stavano apprezzando le pietanze scelte. A un certo punto ho avuto la folgorazione. Un tizio stava mangiando a quattro palmenti delle tagliatelle immerse in un sugo bianco e ho deciso che quella sarebbe stata la mia scelta. Non me ne sono pentito, anche se ho dovuto subire le critiche feroci dei compagni di viaggio tutte vertenti sul fatto che è sciocco venire in Perù per mangiare un classico piatto bolognese… ma tant’è…

Le scelte dei miei compagni? Eccole:

Dopo il lauto pranzo risaliamo sul pulmino e riprendiamo il viaggio verso Paracas. Come sempre il tempo a disposizione è tiranno e non possiamo dare che un’occhiata veloce alla cittadina, ma io sono gentile e per voi ho trovato in Rete alcune foto che rendono giustizia alla bellissima Cañete, assai nota per l’omonimo fiume che la lambisce, per le sue spiagge, per l’arte e il folclore negro, per la sua chiesa e per un fascinoso castello:

 

Una volta lasciata Cañete, a sinistra della strada ci fanno sempre compagnia le montagne, più o meno brulle e sabbiose (evidentemente in passato erano sommerse dall’Oceano Pacifico), mentre a destra c’è un susseguirsi di spiagge deserte e scogliere rocciose, tutte degne di una foto ricordo. La successiva cittadina che incontriamo è Chincha nella regione di Ica. C’è molta vita in giro, camion di grosse dimensioni fermi ai distributori di carburante e altri in movimento, bancarelle dappertutto che offrono ai passanti e ai viaggiatori le loro variopinte mercanzie e, infine, curiosi taxi a tre ruote tutti di colori sgargianti, un tantino malandati e impolverati. Già, perché ovunque regna una polvere sabbiosa regalata dalle vicine spiagge e dalle montagne incombenti.

Alle sette di sera finalmente arriviamo a Paracas: siccome siamo ancora in inverno in città è quasi buio. Non ci resta che andare in albergo dove, verso le otto, ceneremo e subito dopo andremo a dormire. Di solito tutti noi dell’intrepido gruppo siamo dei nottambuli ma questa mattina ci siamo svegliati alle sei e, dopo avere visitato Lima, abbiamo macinato circa 280 chilometri su una strada con un buon selciato ma decisamente sconnessa in qualche deviazione estemporanea fatta durante il trasferimento. Prima di ficcarmi in letto ho giusto il tempo di scattare un paio di foto notturne del retro dell’Hotel La Hacienda Bahia:

La grandiosità dell’albergo a quattro stelle che ci ospita si rivelerà soltanto al mattino quando, finita la colazione, comincia la nostra nuova intensa giornata in Perù:

Non vi viene voglia di buttarvi in queste acque limpidissime?

In questa prima parte del viaggio tutti gli alberghi e le città incontrate saranno un mordi e fuggi e così vedremo poco o niente dei luoghi in cui ci siamo fermati a dormire: per ovviare a questa mancanza, una volta tornato in Italia mi sono documentato su tutto ciò che ci siamo persi in Perù. A Paracas ecco cosa avremmo potuto ammirare con i nostri occhi:

Bello, no? Comunque, cari amici, non preoccupatevi questo è niente rispetto a quello che vedremo e vedrete di bello nelle prossime puntate…

Per seguire dal vivo il filmato di quest’interessante trasferimento a Paracas, basta cliccare sull’immagine che segue:

Alla prossima!

Nicola

Crediti: le foto di repertorio sono ricavate da Internet, mentre quelle originali sono state scattate da me o da mia moglie. Il filmato è stato girato da me.