Giovedì 3 Settembre 2015, Arequipa.
Partenza alle ore 7 del mattino per un nuovo trasferimento in cui, con varie soste programmate, raggiungeremo Puno a circa 3800 mt. di altitudine. Affronteremo oggi il famoso Altipiano Andino dove la nostra tempra di uomini e donne in maturità avanzata (vi piace questo sillogismo?) verrà messa a dura prova ma, come vedrete, ci verrà gentilmente insegnato come far fronte ai disagi provocati dall’altitudine…
Un giorno intero di trasferimento, dunque, ma non per questo meno interessante delle visite concentrate in una sola località: viaggiando sul pulmino, l’intrepido e affiatato gruppo avrà la possibilità di ammirare un paesaggio straordinario dove zone desolatamente desertiche si alterneranno a zone di vegetazione rigogliosa abitata da fauna e flora difficile da vedere altrove. Infatti, dopo pochi chilometri percorsi sull’autostrada 34A, entriamo nel Parco Nazionale di Salinas y Aquada Blanca:
In questa vasta area protetta si possono vedere fenicotteri rosa, anatre della Cordigliera, alpaca, lama, vigogne, eccetera. Ora, in pratica, stiamo aggirando i tre grandi vulcani che avevamo visto a Arequipa. Sarebbe stato interessante fermarci qui un po’ per dare un’occhiata in giro, ma non c’è tempo: abbiamo tanta strada da percorrere e diverse visite già in programma altrove.
Vulcano El Misti
Durante il tragitto incontriamo tantissimi grossi camion carichi di merce: a detta della guida, tra Arequipa, Puno e Cusco (Cuzco), si trovano tutte le miniere di rame, oro e argento del Perù, dunque la merce trasportata potrebbe essere proprio una di queste, diretta alle fabbriche dove avverranno le successive lavorazioni. Per far passare il tempo mentre percorriamo l’autostrada, veniamo ragguagliati su alcune caratteristiche peculiari del Perù: l’inverno (che ormai è agli sgoccioli) è un periodo in cui piove raramente e fa freddo solo di notte, infatti nelle case non c’è riscaldamento: basta una stufetta elettrica nel caso in cui la temperatura scenda di molto. Avendo grandi giacimenti di petrolio e gas, il Perù è anche autosufficiente dal punto di vista energetico. Vedendo delle mucche al pascolo, la guida – spiritosamente – ci dice che molte di queste provengono dall’Olanda e siccome mangiano foraggio peruviano ciò significa che qui anche il latte è meticcio… Infine, impariamo che il Perù è attraversato da due grandi arterie, la Panamericana (questa l’abbiamo percorsa andando da Lima a Arequipa) e la Interoceanica che collega l’Oceano Pacifico all’Atlantico. Per alcuni tratti del percorso odierno viaggeremo proprio sull’Interoceanica.
Nel giro di pochi giorni dal livello del mare di Lima, Paracas e Nazca siamo saliti oltre i 2300 mt. di Arequipa e ora stiamo superando i 3000 mt. dell’Altipiano Andino. Ce ne accorgiamo perché il respiro comincia a diventare difficoltoso e così, appena incontriamo un punto panoramico con mercatino e un fornito bazar ci fermiamo e la guida ci invita a bere una specialità locale che ci darà l’energia sufficiente a superare l’impatto di un’altitudine a cui non siamo abituati:
Si tratta di un infuso di erbe specifiche della zona unite a foglie di coca immerse in acqua bollente per far sì che i diversi componenti rilascino velocemente quelle proprietà taumaturgiche in grado di alleviare la fatica e migliorare la respirazione: in pratica ci droghiamo per potere proseguire il cammino in Perù!
Allegri e rinfrancati riusciamo ad affrontare indenni il punto più alto dell’Altipiano a Crucero Alto (4520 mt.). Qui la temperatura ha un’escursione giornaliera da +18 a –18 e l’aria è davvero pulita e rarefatta:
Pochi chilometri più avanti a Lagunillas a 4413 mt. ci fermiamo ancora per ammirare il paesaggio lagunare:
con relativo mercatino:
A un certo punto lasciamo la 34A e facciamo la prima deviazione della giornata per raggiungere la cittadina di Lampa dove visiteremo la splendida Chiesa dell’Inmaculada dove un solerte sacrestano ce ne racconterà diffusamente la storia mentre la visitiamo:
Collegata alla Chiesa c’è la tomba di Enrique Torres Belòn, un facoltoso cittadino di Lampa che contribuì al mantenimento della stessa. Quest’imponente costruzione ospita un ossario ed è sormontata da una riproduzione fedele della Pietà di Michelangelo:
Terminata la visita, e dopo avere girovagato nella Plaza de Armas, risaliamo sul pulmino diretti a Juliaca, un’importante cittadina dove c’è un aeroporto internazionale e la linea ferroviaria che collega Puno a Cusco:
Juliaca sarebbe interessante da visitare, ma il tempo volge al brutto e abbiamo ancora un’importante tappa da effettuare prima di arrivare a Puno: l’Acropoli di Sillustani con le sue antiche torri funerarie pre-inca e inca.
Dall’acropoli si gode la vista di un bellissimo lago circondato da montagne:
Lago Umayo
Purtroppo sta per iniziare a piovere e non possiamo fermarci: solo il tempo di scattare qualche foto e poi via di corsa verso il pulmino che, finalmente, ci porta a Puno, meta di una giornata davvero interessante. Infatti, anche se abbiamo percorso più di 300 chilometri, non ci siamo mai annoiati. Proprio per questo il Perù è un paese straordinario da attraversare.
Arriviamo a Puno che è quasi sera. L’Hotel Josè Antonio Puno che ci ospiterà due notti non è per niente male e ha una bellissima vista sul lago Titicaca…
Come sempre, dopo la cena in albergo andiamo subito a dormire perché l’indomani ci aspetta una tappa piena di sorprese e… assai faticosa.
Spero di non essermi dilungato troppo raccontando questa parte del viaggio di trasferimento da Arequipa a Puno. Comunque, chi desidera un ulteriore approfondimento visivo può guardare il mio filmato dove ogni luogo esplorato oggi è descritto più con le immagini che con le parole: per farlo basta cliccare con il mouse sulla foto che segue:
Crediti: foto originali di Giorgio e Chicca. Alcune immagini le ho scaricate da Internet ma di queste non mi sono noti gli autori a cui, comunque, va il mio grazie.
Arrivederci alla prossima puntata!
Nicola