Un'idea semplice, devastante.
Nove pagine per realizzarla, più una bellissima postfazione che chiama in causa Primo Levi, oltre a una copertina fronte/retro rivelatrice.
Questo è Attraverso la zona grigia di Luca Di Blasi, fumetto raro e scoperto per caso. Una conferma importante di quanto la guerra continui a ispirare il mondo dell'arte, con modalità sempre nuove.
Trovarsi catapultati per un mese in un angolo di mondo intitolato "Sicilia" non serve solo ad abbuffarsi di arancini, granite e cannoli. Se si finisce a Messina, senz'altro un buon appassionato di fumetti ha solo l'imbarazzo della scelta, tra "L'antro dell'orco" e "Games Academy". Può capitare poi di finire per sbaglio, mentre si cerca un alimentari in cui fare incetta di cibo precotto, sotto un'insegna che recita "Benvenuti a: La cassaforte del vecchio papero, il moderno Bazar del libro e del fumetto nuovo e d'occasione". T'introduci, fai finta come al solito di essere un novellino che non capisce granché di fumetti (che poi magari è vero!), sondi il terreno rovistando nel materiale nuovo e usato che vedi esposto. Senonché... A un certo punto lo sguardo è attratto da una copertina grande che raffigura un pigiama a righe. "Attraverso la zona grigia", dice la copertina, di Luca Di Blasi.
Torni a casa indeciso se sorridere o rimanere impressionato. Nel dubbio, apri il fumetto. Dieci tavole, si legge facile, che sarà mai! Già, "che sarà mai"?
In quelle poche tavole ci trovi un artista che probabilmente deve affinare ancor di più le proprie indubbie doti, dotato di un talento che mai ti saresti aspettato. L'episodio breve è davvero toccante, definito dall'autore stesso "surreale e onirico". La storia di un sopravvissuto ad Auschwitz, giusto? Eppure, senza rovinarvi il finale né volerne dare eccessive interpretazioni, non si sa se il protagonista è una vittima o un carnefice, se indossava il pigiama a righe o la divisa delle SS, a cosa erano dovute le cicatrici insanabili. E il bello è questo: alla fine, ci suggerisce Di Blasi, non importa, non fa alcuna differenza. Perché tanto dalla guerra non si esce vincitori.
Giuseppe Lamola
Testi e disegni: Luca Di Blasi
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