Audre Lorde, Usi dell'erotico. L'erotico come potere

Creato il 17 febbraio 2012 da Minerva Jones
Buongiorno! Al risveglio stamane un'amica mi ha inviato questo, un estratto dal volume che dà il titolo a questo post. Mi sembra così appropriato, visti gli immaginari patetici cui siamo continuamente sottoposti, che lo condivido subito con voi.
Audre Lorde parlava come donna, ma il suo discorso è rivolto a mio avviso a qualsiasi essere umano - perché tutti possiamo vivere questa intensità desiderio e piacere. E' una cosa alla nostra portata, sì sì. E' proprio per noi esseri umani ;-) Buona lettura, cominciate con l'assaporare ogni parola...*
La stessa parola erotico viene dalla parola greca eros, la personificazione dell'amore in tutti i suoi aspetti. Eros è nato dal Caos, e personifica il potere creativo e l'armonia. Quando parlo dell'erotico, dunque, ne parlo come di un'asserzione della forza vitale delle donne; di quella potenziata energia creativa, la cui conoscenza e il cui uso stiamo ora rivendicando nel nostro linguaggio, nella nostra storia, nella nostra danza, nel nostro amore, nel nostro lavoro, nelle nostre vite.
Ci sono frequenti tentativi di equiparare pornografia ed erotismo, due usi del sessuale diametralmente opposti. In seguito a questi tentativi, è diventato di moda separare lo spirituale (psichico ed emotivo) dal politico, vederli come contraddittori o antitetici. "Cosa vuoi dire, una rivoluzionaria poetica, una contrabbandiera d'armi che medita?". Nello stesso modo, abbiamo tentato di separare lo spirituale e l'erotico, riducendo così lo spirituale ad un mondo di piatta affettazione, un mondo dell'ascetico che aspira a non sentire nulla. Ma niente è più lontano dalla verità, perché la posizione ascetica è quella della massima paura, la più grave immobilità. La severa astinenza dell'ascetico diventa l'ossessione dominante. Ed è quella non di un'auto-disciplina, ma di un'auto-abnegazione.
La dicotomia tra lo spirituale e il politico è anch'essa falsa, risultato di una incompleta attenzione alla nostra consapevolezza erotica. Perché il ponte che li connette è formato dall'erotico, dal sensuale, dalle espressioni fisiche, emotive e psichiche di ciò che è più forte, profondo e ricco entro ciascuna di noi, e che è condiviso: le passioni d'amore, nei suoi più profondi significati.
Al di là della sua espressione superficiale, se riflettete sulla frase "lo sento giusto", essa riconosce la forza dell'erotico come una vera consapevolezza; significa che ciò che si sente è la prima e più potente luce-guida verso ogni comprensione. E la comprensione è un'ancella che può solo servire, o chiarificare, quella consapevolezza profondamente nata. L'erotico è la nutrice di tutta la nostra più profonda coscienza.
L'erotico agisce per me in molti modi, ed il primo è fornire il potere che deriva dal condividere profondamente qualsiasi occupazione con un'altra persona. Condividere la gioia, sia fisica che emotiva, psichica o intellettuale, crea un ponte tra coloro che la condividono, che può essere la base per comprendere di più quello che non è condiviso tra loro, e riduce la minaccia della loro differenza. Un altro modo importante in cui la relazione erotica agisce è la sottolineatura aperta e senza paura della mia capacità di gioia. Come il mio corpo si distende con la musica e si apre in risposta ad essa, ascoltando i suoi ritmi più profondi, così ad ogni livello del sentire mi apro all'esperienza eroticamente soddisfacente, sia essa danzare, costruire uno scaffale, scrivere una poesia, esaminare un'idea.
Quando questa relazione con me stessa è condivisa, è una misura della gioia che so di poter sentire, un promemoria della mia capacità di sentire. E quella profonda e insostituibile conoscenza della mia capacità di gioia mi porta ad esigere che tutta la mia vita venga vissuta nella consapevolezza che questa soddisfazione è possibile, e non deve essere chiamata matrimonio, nè dio, nè un'altra vita.
Questa è una delle ragioni per cui l'erotico è così temuto, e così spesso relegato soltanto nella camera da letto, oppure non viene addirittura riconosciuto. Perché una volta che cominciamo a sentire profondamente tutti gli aspetti delle nostre vite, cominciamo ad esigere di sentirci, e che le nostre occupazioni vitali ci facciano sentire, in sintonia con quella gioia di cui sappiamo essere capaci. La nostra consapevolezza erotica ci potenzia e diventa una lente attraverso la quale scrutiamo tutti gli aspetti della nostra esistenza; e ci obbliga a valutare questi aspetti onestamente, nei termini del loro relativo significato nelle nostre vite. E questa è una seria responsabilità, proiettata dall'interno di ciascuna di noi, che non ci permette di accontentarci di ciò che è conveniente, scadente, di accettare l'aspettativa convenzionale, la semplice sicurezza.
Durante la seconda guerra mondiale, compravamo pacchetti sigillati di bianca e incolore margarina, con una minuscola pillola colorata di giallo intenso collocata come un topazio proprio dentro l'involucro chiaro del pacchetto. Dovevamo lasciare la margarina fuori per un po' ad ammorbidire, e poi dovevamo sbriciolare la pillola nel pacchetto, distribuendo il ricco colore giallo dentro la massa soffice e pallida della margarina. Poi, prendendola attentamente tra le dita, dovevamo impastarla dolcemente avanti e indietro, ancora e ancora, finché il colore non si fosse amalgamato in tutta la libbra di margarina, lasciandola completamente colorata.
Considero l'erotico come un simile nucleo in me stessa. Quando viene liberato dalla sua costrittiva pillola, fluisce e colora intensamente la mia vita con una energia che innalza, sensibilizza e rafforza tutta la mia esperienza.
Audre Lorde "Usi dell'erotico. L'erotico come potere"
*No, niente immagini: è l'intensità della parola - questo è eros. No, niente farfalline, tanga, "è nuda", "non è nuda": per carità, quella è pornografia, ovvero lo strumento di oppressione definitivo col quale stanno castrando le nostre energie più rivoluzionarie e luminose.


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