Audrey III

Creato il 14 agosto 2015 da Simone D'Angelo @SimonDangel

Piante carnivore possono contrastare i calabroni asiatici, minaccia per l’apicoltura

I calabroni asiatici possono essere contrastati naturalmente grazie a delle piante carnivore. A ideare questa strategia è stato il Jardin des Plantes di Nantes, che ha fatto un’interessante scoperta che potrebbe essere molto utile per gli apicoltori di tutto il mondo. Aprendo una delle foglie dalla sommità porpora della Sarracenia il direttore Romaric Perrocheau vi ha trovato un esemplare di calabrone asiatico. Attirato dal nettare e dai ferormoni della pianta il calabrone è entrato nel lungo tubo della foglia e, una volta scivolato al suo interno, è stato mangiato dai succhi digestivi.

Dopo aver scoperto diversi esemplari Perrocheau ha deciso di studiare il fenomeno con un entomologo del Museo di Storia naturale. In ognuna delle piante sono stati trovati mediamente tre calabroni e tre mosche ma non vespe, api o calabroni europei. Queste piante carnivore originarie del NordAmerica possono dunque contrastare i calabroni asiatici. Ogni Sarracenia può contenere da 10 a 15 urne e attirare circa 50 insetti mentre in un nido di calabroni gli esemplari sono circa 4 mila.

Ora si proverà a capire quali sono le molecole liberate nell’atmosfera che attirano i calabroni, un lavoro tutt’altro che semplice che potrebbe durare anche un anno. L’obiettivo è trovare una supermolecola da poter usare come esca per attirare questa specie che rappresenta una minaccia per l’apicoltura.

Il calabrone asiatico (Vespa velutina nigrithorax) è originario della regione di Shanghai ed è stato rinvenuto in Europa all’inizio del secolo. Oltre ad essere presente nel 70% della Francia si trova anche in Italia, Belgio, Germania, Portogallo e Spagna. Fino ad ora non era stato trovato alcun mezzo di eradicazione, ecco perché tale scoperta è così importante.

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