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Auguri di ottimi inizi (ovunque la storia ci porti)

Creato il 01 gennaio 2014 da Diletti Riletti @DilettieRiletti
incipit

Mentre scrivo queste righe c’è il sole e la città caotica sembra aver ritrovato la sua molle pigrizia. Lasciamola riposare e scambiamoci un augurio: un buon inizio… cosa sperare di meglio? L’inizio di qualcosa è già l’auspicio di una buona riuscita, dà lo slancio giusto, è il primo passo verso una nuova avventura.

Come per noi accade per i libri: l’inizio è quello che cattura, quelle prime parole che contengono già l’idea fondamentale e il germe del capolavoro. Per augurare a voi e a me un buon inizio, ho raccolto qui alcuni degli incipit che trovo più riusciti.

Buone storie, ottimi inizi e la speranza di una continua crescita a tutti noi.

Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.

Anna Karenina” Lev Nikolaevič Tolstoj

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.

Cent’anni di solitudine” Gabriel Garcia Marquez.

È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.
E benché poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell’una o dell’altra delle loro figlie.

Orgoglio e pregiudizio” Jane Austen

Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente.
“Quando ti vien voglia di criticare qualcuno” mi disse “ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu”.

Il Grande Gatsby” Francis Scott Fitzgerald

Prima bozza di Alla ricerca del tempo perduto

Prima bozza di Alla ricerca del tempo perduto

Longtemps, je me suis couché de bonne heure.

Du côté de chez Swann” Marcel Proust (questo non lo traduco, è perfetto così…)

 

A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e attraversare la strada, per diventare come matte, e tutto era bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che succedesse qualcosa, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, o magari venisse giorno all’improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare fino ai prati e fin dietro le colline…

La bella estate” Cesare Pavese

Il direttore mi disse: – Vi tengo soltanto per deferenza verso vostro padre, che stimo altamente: se non fosse per questo, già da un pezzo sareste volato via di qui -. Io gli risposi: – Voi mi lusingate eccessivamente, Eccellenza, presumendo che io sia capace di volare -. E poco dopo sentii che diceva: – Levatemi d’innanzi quel signore, ché mi guasta i nervi.

La mia vita” Anton Čechov

Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto.

Se una notte d’inverno un viaggiatore” Italo Calvino

livres

Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi.

Lolita” Vladimir Nabokov

Il primo raggio di luce che viene a rompere ed a fugare le tenebre nelle quali pareva involta l’apparizione dell’immortale Pickwick sull’orizzonte del mondo scientifico, la prima menzione officiale di quest’uomo prodigioso trovasi negli statuti inseriti fra i processi verbali del Circolo. L’editore dell’opera presente è lieto di poterli mettere sotto gli occhi dei suoi lettori, come una prova della scrupolosa attenzione, dello studio diuturno, dell’acume, che hanno sempre accompagnato le sue ricerche nella farraggine dei documenti affidati alle sue cure.

Il circolo Pickwick” Charles Dickens

Era una notte incantevole, una di quelle notti che succedono solo se si è giovani, gentile lettore. Il cielo era stellato, sfavillante, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva involontariamente se sotto un cielo simile potessero vivere uomini irascibili ed irosi.

Le notti bianche” Fëdor Dostoëvskij

La signora Dalloway disse che i fiori sarebbe andata a comprarli lei. Poiché Lucy aveva già il suo bel da fare. Bisognava tirar giù le porte dai cardini: venivano gli operai di Rumpelmayer. Eppoi, pensò Clarissa Dalloway, che mattinata! … limpida, come per farne dono ai bimbi su una spiaggia. Che delizia! Che tuffo!

Mrs. Dalloway” Virginia Woolf

 


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