Auguri e poco più

Creato il 24 dicembre 2014 da Massimo Citi

La vigilia di Natale e, com'è ovvio, gli auguri a tutti. 
Perché farli proprio il giorno di natale non ha molto senso, dal momento che si augura un Buon Natale e se il Natale sta andando malissimo, con figli scapestrati e nonni ospedalizzati, fare gli auguri sembra una presa in giro. 
Quindi faccio gli auguri al 24/12, in modo che sembrino ancora degli auguri e non una sentenza.
Auguri, ma calma un momento.
Ci sono persone che li meritano, persone che se ne fottono dei miei auguri e persone che si meriterebbero ben altro, in un senso o nell'altro. Quindi chiarisco: i miei auguri sono per quelli che se li meritano. Non sto a fare un elenco qui, ma loro senz'altro lo sanno.  Sanno che, dannazione, voglio loro bene, nonostante che talvolta non sia d'accordo in parte o del tutto con le loro scelte - «Essai kissenefrega del tuo parere...», zitto SuperIo -, forse il problema è che sono io che non ho ben capito, forse sono io che dovrei rifletterci sopra un po' di più... cose così insomma. Che li apprezzo perché si sbattono anche se nessuno se li fila, che li considero per le cose che non riescono o non vengono come dovrebbero, che ho stima per loro per quello che tentano di fare e per il fatto che a volte ci riescono, per la posizione che hanno raggiunto o per quelle che non sono riusciti a raggiungere o per quella che stanno ancora penando per raggiungere. Un po' per tutto, insomma, perché gli amici sono sempre amici e così via. 
Insomma oggi è il 24/12 e anche l'etica si è presa una piccola vacanza. 
Tanti auguri, insomma, ma solo a chi se li merita. 
Ssssttt, loro sanno. 
...
Oggi, anzi ieri, mi è arrivata notizia di una piccola, ottima recensione al mio UKR apparsa su «l'Indice« on line. Per chi avesse intenzione di leggerlo è sufficiente cliccare 

QUI UKR, pubblicato da un editore che mi ha telefonato alle sette del mattino per dirmi quanto gli fosse piaciuto - gesto gravemente riprovevole per un editore serio - sopravvive lanciando nello spazio il suo segnale. È un romanzo un po' ironico, un po' maliconico e molto fantastico - così ne ha scritto Franco Pezzini, estensore della recensione - e quindi poco adatto alla lettura natalizia, ma, dato che mi hanno già detto in diversi che non ho il coraggio di espormi, mi espongo invitandovi a scaricarlo. Costa soltanto un euro e l'editore ha il diritto di pensare di non essere proprio l'unico o quasi al quale UKR piace. 

   

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :